Albero. Tavolo. Libro.
Ti dirò tre parole. Le sceglierò a caso. Ascolta bene. Sarà importante.
Il libro
Albero. Tavolo. Libro., di Lois Lowry, 21 Lettere, 2024.
In questo romanzo ci sono due Sophia e sono amiche del cuore. Una è una ragazzina, l’altra è avanti negli anni. Difficile definirla anziana per quante ne ha vissute, per la forza e la natura del suo carattere, ma c’è una smagliatura adesso nella sua vita. Il suo problema – e il problema anche delle persone che le stanno vicino – è la memoria che scivola via. Tutte quelle cose che lei dimentica come se non fossero cose semplici, cose note, che conosce benissimo, che ha fatto centinaia di volte.
L’io narrante, scheletro del romanzo, è quello di Sophia piccola, una ragazzina intelligente e acuta, che prova a riattivare la memoria della sua omonima amica attraverso il gioco e delle piccole “prove”. Le stesse che proporrà a chi legge. Il libro è diretto e coinvolgente e chiede ai lettori e alle lettrici di essere presenti e vigili, perché possano partecipare attivamente alla sua missione.
Il racconto, come si è detto, è in prima persona, ma l’alternanza di voci (quelle dell’anziana e della ragazza), il continuo rimbalzare e perdersi tra le testimonianze di una e dell’altra, sono la cifra che caratterizza questa storia.

La trama
Sophia piccola scopre per caso che Sophia grande verrà trasferita in una struttura che si occupa proprio di persone che perdono la memoria, una malattia silenziosa, spesso inguaribile, che con il tempo peggiora.
La piccola Sophia da questo momento in poi decide di aiutare la sua amica “a ricordare”. Per farlo usa uno strumento delicato: le parole. Per esempio quelle del titolo. Albero, Tavolo e Libro. Sophia piccola la sollecita a raccontare, e Sophia grande dedica a ognuna di queste parole una storia della sua infanzia, perché in casi come questo i ricordi di cose vissute tanto tempo fa sono vivi e nitidi, mentre il presente si sfilaccia fino a perdersi del tutto.
In questo percorso di gesti condivisi, di cura e tempo trascorso insieme, di confidenze intime come confessioni, la ragazza scopre storie lontanissime da sé, che parlano di povertà, di fame, della crudeltà della guerra, ma anche di giovinezza e di amore. Scopre, dunque, la Storia.
Questo libro indaga la memoria, intesa sia come ricordo personale, che come storia collettiva, mettendo alla prova persino quella del lettore.
Dalla quarta di copertina

Suggestioni e simboli dentro ogni parola
Quante storie, quanti significati troviamo nelle parole? Quante e quali suggestioni evocano, e quali corde toccano in noi? Senza azzardare interpretazione simboliche e lasciandoci guidare solo dall’impatto emotivo che le parole hanno su di noi, ecco che Albero rimanda certamente alla stabilità e alla forza (il tronco), alla vita che continua (gemme e germogli; rami e foglie), al passato che è sempre il luogo dal quale partire, che lo si voglia o meno (le radici). Tavolo rimanda al quotidiano, al fare, al lavoro, allo studio, ma anche al nutrimento e al gioco, alla condivisione e alla convivialità (ritrovarsi “intorno a un tavolo”; “sedere alla stessa tavola”), condizioni che, se vengono meno, ci sbattono nel buio della solitudine, ci isolano dal mondo. Infine Libro, ovvero pagina scritta, pensieri che restano, parole impresse nero su bianco. Testimonianza di quel che è stato (la storia, il tempo finito), ma anche promessa del domani, sguardo al futuro, invenzione, fantasia, sogno. E, più di ogni altra cosa, ponte che avvicina (e tiene insieme) le vecchie generazioni alle nuove.

L’autrice
Lois Lowry, con grande creatività e con uno stile intimo e leggero, costruisce la narrazione a partire dai dettagli, dagli oggetti comuni, dalle relazioni e dai gesti di ogni giorno, per arrivare a parlare del rapporto tra Storia e Memoria.
Già autrice di The Giver e de La famiglia Sappington (adattato a cartone da Netflix), Lois Lowry è una scrittrice di libri per ragazzi amata e tradotta in tutto il mondo. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra i quali il Mark Twain Award e ben due Medaglie Newbery.

Il Premio Andersen
Albero. Tavolo. Libro. è tra i finalisti del Premio Andersen 2025. I finalisti sono stati annunciati il 31 marzo durante la 62esima edizione della Bologna Children’s Book Fair.
Le protagoniste dei tre romanzi finalisti della categoria miglior libro oltre i 12 anni sono alla ricerca di qualcosa e di qualcuno. Sono determinate, sveglie, piene di sogni. In Albero. Tavolo. Libro. di Lois Lowry, edito da 21lettere, la tredicenne Sophia fa di tutto per dimostrare che la sua migliore amica, l’ottantenne Sophie, è in grado di cavarsela ancora da sola. La ricerca spasmodica di un test cognitivo efficace a dimostrarne scientificamente la lucidità mentale non ha gli esiti sperati, ma sarà occasione per fare emergere dal passato di Sophie tre storie legate ai suoi ricordi di bambina.
Tratto dal sito “Andersen – la rivista e il premio ai migliori libri per l’infanzia“
Tra i titoli d’eccellenza, scelti dalla giuria e dalla redazione della rivista Andersen, troviamo inoltre il romanzo di Lilith Moscon, Xenia contro il tempo, selezionato anche dal Premio di Letteratura per Ragazzi “la Magna Capitana” nella terzina finalista per la categoria 9 -11 anni.
In Biblioteca
Potrete sfogliare e prendere in prestito il romanzo Albero. Tavolo. Libro. e molti altri, nella nostra Biblioteca dei Ragazzi che da alcuni mesi è ubicata presso il Museo di Storia Naturale.
[L’immagine di copertina di questo post è tratta dal sito Una valigia ricca di sogni.]