Il premio letterario per ragazzi, votato dai ragazzi
I titoli finalisti per la categoria 12+
Il Premio “la Magna Capitana” voluto della Regione Puglia – d’intesa con il Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura – si rivolge alle scuole primarie e secondarie di primo grado della nostra regione. Il premio valorizza il ruolo delle biblioteche del territorio come punto di riferimento nei progetti di promozione alla lettura. La giuria è costituita dagli studenti delle scuole pugliesi che hanno aderito al progetto. I ragazzi e le ragazze potranno esprimere la propria preferenza tra i libri finalisti entro il 26 aprile 2024.
Si tratta di romanzi che parlano simultaneamente alla parte bambina che resiste in ogni individuo, e che quando si è molto giovani tendiamo a celare, e alla personalità matura che nel ragazzo inizia a prendere forma.
Se un giorno ci chiedessero di raccontare il rapporto dell’essere umano con la navigazione per mare, difficilmente sfuggiremmo alla Niña, la Pinta e la Santa Maria. Nella nostra mente si paleserebbero subito Cristoforo Colombo e le sue caravelle, e partiremmo dal 1492.
Ma la storia dei movimenti sulle acque marine è molto più ricca, controversa e vivace di quanto non si immagini. Prima ancora dell’essere umano, sono state le piante e gli animali ad attraversare i mari, e ben prima della nascita di Cristo, e quindi secoli prima delle grandi esplorazioni europee dell’Età moderna, ad avventurarsi negli oceani sono stati i Lapita, che hanno sfidato le acque marine e conquistato il Pacifico su imbarcazioni leggerissime. Da allora non si è più smesso di navigare.
Rotte del mare è un diario di bordo, un’enciclopedia che spiega le vele al vento della storia e ricostruisce i più significativi, divertenti, drammatici, incredibili viaggi tra acqua e terraferma. Non solo quelli dei grandi esploratori, ma anche quelli delle anguille, di Ulisse, di Sindbad il marinaio, dei migranti, degli schiavi, dei container, e perfino delle paperelle gialle di gomma che di solito galleggiano nelle nostre vasche.
In principio era il brodo primordiale, e da lì la vita non ha più smesso di sfidare il mare.
Capita, a volte, di trasferirsi in un posto che non conosci e che non volevi conoscere. Capita proprio questo a Simone, che si trova a settembre in un paesino deserto, un San Qualcosa in cui dovrà frequentare le scuole superiori, con un padre che è sempre al lavoro. Così Simone decide dedicare la settimana che manca all’inizio della scuola a scoprire San Qualcosa: lo esplora, di giorno in giorno, come se fosse il bosco attraversato da Hansel e Gretel, o un posto da studiare con occhi animali come Zanna bianca, o da percorrere con i passi da gigante del GGG. E ogni volta, al centro del paese, incontra Sara, che sarà la sua mappa del tesoro.
C’è un momento in cui scopri te stesso, e può capitare a ogni angolo di strada. C’è un momento in cui scopri l’amore, e dentro all’improvviso, ci sei anche tu.
Ti aspetto a San Qualcosa, finalista per la categoria 12+
Maya ha da poco lasciato Parigi per trasferirsi nel minuscolo villaggio di Barneville, in Normandia. Lì trascorre le giornate insieme al nonno nella falegnameria dietro casa, condividendo con lui la passione per l’intaglio e le storie. Un giorno, Maya accompagna il nonno dalla Donna della Casa di Pietra, una guaritrice che usa metodi molto antichi e quasi magici per curare i suoi pazienti. Durante il rito, un paio di strane forbici sfuggono di mano, graffiando la ragazza sotto l’occhio sinistro. Da quel momento, la vita di Maya cambierà per sempre. Perché quella sotto il suo occhio non è una semplice ferita: è una porta, un varco che le permette di avventurarsi in un altro secolo, quello in cui è vissuta la prima proprietaria delle forbici portentose, Marie Catherine D’Aulnoy. Ogni volta che si ferisce, anche accidentalmente, Maya viene catapultata nella Francia del 1600 e prende parte a inseguimenti in carrozza e fughe notturne, stringe amicizia con marinai e gitani ma, soprattutto, si sente sollevata dal pesante vuoto che la schiaccia nella vita di tutti i giorni. Due sono le strade che Maya ha di fronte: continuare a rifugiarsi in un tempo non suo, o imparare da Marie, con caparbietà e astuzia, a mantenere viva la magia anche nel presente.
Pugliese. Quel che più ama: i figli, il blu mare, i colori primari e, a partire da quelli, tutti gli altri, la pagina scritta, la parola che cura, i bambini, danzare, e la sua Stromboli.
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