25 anni fa il crollo di Viale Giotto n. 120 a Foggia
La più grande tragedia della città dal dopoguerra in poi, un avvenimento che ha segnato la storia di Foggia.
Dopo la tragica estate del 1943 Foggia tornò a vivere l’incubo dei crolli con cadaveri tra la polvere e muri sgretolati.
Nel cuore della notte, alle ore 3,12, in soli 19 secondi, secondo i sismografi della “Specola Nigri”, crollò un palazzo di sei piani. Vi trovarono la morte 67 persone, si salvarono solo in nove.
Il 16 di novembre si tennero i solenni funerali delle sessantasette vittime nel più grande dei padiglioni del Campo Fiera e alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Presidente del Consiglio Massimo D’Alema.
L’inchiesta sulle cause del crollo durò diversi anni e si concluse ufficialmente il 21 marzo 2007 con la decisione che dimostrò come il disastro fu dovuto esclusivamente alla cattiva qualità dei materiali utilizzati per l’armatura strutturale e da errori nei calcoli statici. Fu in pratica certificata una grossolana modalità di esecuzione dei lavori. Nel calcestruzzo venne riscontrata la presenza di corpi estranei, quali scatolette di tonno, pezzi di legno, bambole e materiale di scarto dell’epoca.
Non ci fu nessuna condanna penale poiché i costruttori, i fratelli Raffaele e Antonio Delli Carri, perirono nel crollo, mentre il progettista dello stabile, l’ing. Mario Inglese, morì alcuni anni prima.
La tragedia ebbe un’eco non solo nazionale, la Rai seguì con una diretta le prime ore dei soccorsi, ma anche internazionale. Tutti i giornali nazionali e locali dedicarono la prima pagina al crollo e le televisioni regionali e locali tennero le dirette per lunghe ore, anche nella speranza di poter dare dal vivo notizie positive sul ritrovamento di eventuali superstiti.
La Gazzetta del Mezzogiorno uscì con una edizione straordinaria, cosa accaduta pochissime volte nella secolare storia della testata, come per esempio nel 1991 per l’incendio del Teatro Petruzzelli, o l’11 febbraio del 1929 in occasione della firma dei Patti Lateranensi.
Di seguito, le prime pagine dell’epoca di importanti quotidiani nazionali come il Corriere della Sera e La Repubblica e la testata locale Voce di Popolo, conservati nella nostra ricca emeroteca.