Liberata, Liberata Macrì

Cover libro Liberata di Domenico Dara

Liberata da chi si deve liberare veramente? Da se stessa? Dal disinganno della vita reale? Dall’attraversamento di una crescita che per forza di cosa è anche perdita?

Il nuovo romanzo di Domenico Dara, fresco di stampa per Feltrinelli, solleva nel lettore una serie di interrogativi, senza suggerire risposte preconfezionate.

Chi legge cresce insieme alla protagonista, che si chiama Liberata, ma potrebbe avere altri nomi, perché ciascuno di noi è capace di trasformarsi in molte versioni di sé. Talvolta migliori, altre peggiori, oppure semplicemente diverse.

Il libro è ambientato in un paesino della Calabria sul finire degli anni Settanta del secolo scorso, quando imperversano le prime radio libere e nelle piazze si infiammano gli scontri politici.

C’è anche un altro filone narrativo che procede di pari passo con l’evoluzione di Liberata: è il mondo degli insetti, del collezionismo di due aspiranti entomologi, del nascere e del morire che nulla chiede al mondo se non di sopravvivere biologicamente.

E poi, c’è il “mondo acquatico dell’invisibile” di Liberata, che sembra vivere in un’altra dimensione, fatta di fotoromanzi, di polaroid scattate per fermare un momento, di sogni ad occhi aperti.

C’è anche un giallo da svelare, qualcosa che accade nelle chiese dei centri vicini, dove le statue delle Madonne vengono decapitate una ad una.

Liberata ha un modo tutto suo di guardare la realtà, un modo che in apparenza sembra distaccato e distante, perso nei fotogrammi d’amore del suo Franco Gasparri, idolo dei fotoromanzi dell’epoca.

In verità, proprio la sua indifferenza agli affari della quotidianità, le consentono di entrare in contatto con le emozioni sue e con quelle degli altri:

“[.] Si sentiva disperata per quella capacità che aveva di infilarsi immaginariamente nelle esistenze altrui”.

Il male assume le sembianze di un ragazzo bellissimo, che arriva da un altro paese, che spariglia le carte, che strappa Liberata dall’invisibile e la mette a contatto con il concreto di una cena al mare, di un bacio, di una promessa, di un futuro vero e non soltanto pensato.

Ed è proprio a questo punto che qualcosa succede nella vicenda, perché vivere significa anche offrirsi alla delusione. Non siamo insetti che si accontentano di sopravvivere, siamo forse più come Madame Bovary che si autodistrugge pur di inseguire il sogno di una vita piena.

Certo, bisognerebbe prima mettersi d’accordo su cosa si intende per vita.

Il romanzo regala parole preziose su questa domanda, che è da sempre il quesito di tutti i quesiti:

“Dipende da quale significato diamo al verbo vivere. Il problema è che noi, intendo le donne e gli uomini in generale, tendiamo a considerare vita solo ciò che coincide con il fare, con l’azione pratica, con la realtà. Ma questo rappresenta solo una minima parte di quello che siamo. E dove lo mettiamo tutto quello che succede nella nostra testa? Non è forse anche quello parte della nostra esistenza? Date queste premesse, alla vostra domanda non posso che rispondere affermativamente. Dovremmo imparare a sostituire la parola vivere con essere”.

Anche in questo libro, come nei precedenti, Domenico Dara rende omaggio alla lettura, al potere dei libri e delle storie, sussurrando parole d’amore con discrezione:

[.] è lo stesso motivo per il quale leggo libri come quello che avete messo in borsa [Madame Bovary]: perché offrono parole e immagini a ciò che pensiamo vagamente, mettono ordine nel nostro sentire. E soprattutto ci suggeriscono che non siamo soli al mondo.

Emma Bovary era presente anche in Malinverno, il romanzo precedente di Dara, molto apprezzato da pubblico e critico, che vale la pena recuperare se non lo avete ancora letto. È disponibile anche in ebook sul catalogo della Biblioteca.

Potete attivare il prestito digitale anche per Liberata disponibile in ebook.

Domenico Dara sarà presente a Foggia, mercoledì 20 novembre 2024, alle ore 18.00, al Palazzetto dell’Arte “Andrea Pazienza” in via Galliani, 1. L’autore sarà ospite della rassegna letteraria Fuori gli Autori, organizzata dalla Biblioteca “la Magna Capitana” e dalla Libreria Ubik.

Dialogherà con l’autore la docente e appassionata lettrice Anna Mastrolitto, membro del gruppo di lettura Viaggi tra le righe della Biblioteca.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

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Viaggiatrice di poltrona con i libri, in camper senza. Perdo sempre gli occhiali, raramente la pazienza.

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