L’evento di Annie Ernaux

Cover libro L'evento di Annie Ernaux

Riportiamo qui di seguito l’articolo di Eliana Affatato dedicato al libro L’evento di Annie Ernaux.

Il gruppo di lettura Viaggi tra le righe si è incontrato per parlare del libro di Annie Ernaux dal titolo L’evento.

Un libro potente che ha suscitato non solo profonde riflessioni, ma anche il desiderio di condividere un pezzo della propria esperienza personale.

L’evento parla dell’aborto, esperienza vissuta dalla scrittrice.

Una lettrice del gruppo osserva che l’autrice racconta se stessa e lo fa trasformando l’evento vissuto in uno strumento politico e sociale, dando vita ad un nuovo genere letterario: l’auto-socio-biografia.

La Ernaux racconta la sua storia, ma allo stesso tempo racconta la società e la vita delle donne.

Come dice la scrittrice:

Da anni giro intorno a questo avvenimento della mia vita, il desiderio di raccontarlo che mi prendeva ogni volta che lavoravo a un altro libro, la volontà di opporre resistenza senza riuscire a non pensarci, perché assecondare veramente quel desiderio mi terrorizzava.

Secondo le lettrici in questo libro, la Ernaux parla della sua esperienza per donarla agli altri, rendendo universale un’esperienza intima e individuale.

Emerge anche quanto pesi, ancor più nella storia delle donne, l’appartenenza ad una determinata classe sociale.

La scelta dell’aborto è consapevole e fiera; la giovane studentessa non vuole rinunciare alla sua identità, al percorso che ha scelto liberamente. La gravidanza mina l’evoluzione della sua personalità, non è semplicemente un ostacolo alla sua carriera, ma portarla a compimento significherebbe rinunciare alla sua identità.

L’autrice infatti dice:

“Avevo smesso di essere intellettuale e questo provocava un dolore indicibile”.

“L’evento” viene raccontato in maniera cruda e dettagliata ed infatti la stessa autrice è consapevole del fatto che questo potrebbe irritare, generare repulsione.

Tuttavia – prosegue – dicendo che il fatto di aver vissuto una storia conferisce il diritto di raccontarla.

Nel gruppo ci si pone una domanda:

Il libro avrebbe dovuto raccontare l’esperienza nella sua componente emotiva e dolorosa?

Una lettrice osserva che questa sarebbe stata senz’altro una scelta più semplice e più ruffiana; al contrario quella della Ernaux è una scelta coraggiosa.

Come scrive l’autrice:

Il coraggio di andare fino in fondo per non  oscurare la realtà delle donne schierandosi automaticamente dalla parte della dominazione maschile del mondo.

E comunque viene osservato che è importante anche il non detto, il fatto che la scrittrice lasci degli spazi in cui il lettore possa immaginare il dolore provato.

Infatti, la Ernaux sottolinea:

Oggi so che avevo bisogno di quella prova e di quel sacrificio per desiderare di avere figli,  per accettare la violenza della riproduzione sul mio corpo e diventare a mia volta luogo di passaggio delle generazioni.

E aggiunge:

Un’esperienza umana totale, della vita e della morte, del tempo, della morale e del divieto, della legge, una esperienza vissuta dall’inizio alla fine attraverso il corpo […] Le cose mi sono accadute perché potessi renderne conto […] e forse il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intelligibile e di generale, la mia esistenza completamente dissolta nella testa e nella vita degli altri.

Grazie al contributo di una lettrice conosciamo anche Lorenzo Flabbi, il traduttore che “innamorandosi” della scrittura della Ernaux, ha saputo interpretarla al meglio, nella sua caratteristica tagliente, “come la lama di un coltello”.

Altre lettrici infine mettono in evidenza una influenza sartriana, nel senso di una letteratura creata con lo scopo di prendere posizione e anche il parallelismo con la figura di Madame Bovary , una donna che sceglie, si autodetermina e che preferisce morire  pur di non rinunciare alla sua dignità.

In conclusione è stato molto intenso leggere e poi confrontarsi su questo bellissimo libro, importante per non dimenticare le sofferte storie che le donne hanno vissuto prima dell’approvazione della legge sull’aborto.

Il libro è disponibile al Prestito al Museo di Storia Naturale di Foggia, in viale Giuseppe Di Vittorio, 31.

A cura di Eliana Affatato

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