I diritti umani spiegati ai bambini
Siano nati tutti liberi e uguali. Abbiamo tutti opinioni e idee diverse. Dobbiamo essere trattati tutti allo stesso modo.
Questi diritti appartengono a ognuno, quali che siano le differenze.
Dal libro Siamo nati tutti liberi
L’anniversario della liberazione d’Italia, o più semplicemente Festa della Liberazione, è una ricorrenza nazionale importante. Il 25 aprile si celebra infatti la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal fascismo, ad opera della resistenza italiana. Molto più che un anniversario, la Festa della Liberazione ricorda a noi tutti da dove veniamo e da dove ripartire quando sentiamo vacillare e minare i nostri diritti basilari. Il 25 aprile rappresenta simbolicamente quel tempo in cui gli italiani, con tenacia e fierezza, si sono battuti per essere un paese coeso e libero.
Per l’occasione, dunque, riflettiamo su quelli che sono i nostri diritti, primo fra tutti il diritto alla vita. Il diritto, cioè, di vivere liberi. Per farlo ci serviamo di un libro che sa raccontare, con parole semplici e immagini molto vivaci, i Diritti Umani ai bambini dunque a chiunque. Sono cose grandi o talmente “piccole” da sembrarci scontate. Eppure a tanti, in tante parti del mondo, alcune tra queste vengono ancora negate.

Il Libro
Siamo nati tutti liberi. La Dichiarazione universale dei diritti umani spiegata ai bambini, Paoline, 2008.
Un libro illustrato a pagina piena, che nomina uno ad uno e spiega, grazie anche alla forza comunicativa delle immagini, i diritti umani ai bambini.
Il diritto di vivere vivere, tutti!, in libertà e in sicurezza, diventa il testo scritto su uno striscione tenuto dai bambini nel parco. Quello che vediamo in questo giardino è un trenino per la pace, un corteo di bambini di ogni parte del mondo, aquiloni, giochi, condivisione e cura, e un girotondo intorno alla statua di Nelson Mandela, simbolo dell’Antirazzismo e dell’uguaglianza e Premio Nobel per la Pace nel 1993.
Il diritto a lasciare il proprio Paese – se le condizioni minime di sicurezza e vivibilità non sono garantite – e a fuggire in un altro Paese che ci faccia sentire protetti, diventa l’immagine di un bambino su un cigno bianco in volo verso un cielo pieno di fiori. La catena di ferro, alla sua caviglia, è spezzata. Alle sue spalle, filo spinato e desolazione proprio come in un campo di concentramento.
E il diritto ad avere un processo che dimostri la colpevolezza, prima di essere condannati, lo ritroviamo nel disegno di una piccina un po’ smarrita ai piedi dei suo genitori. Il vaso è caduto, (chi sarà stato?) ma un fiore tra quelli riversi sul pavimento può essere raccolto e offerto in segno di pace.

Il diritto a non essere – mai, per nessuna ragione – maltrattati o torturati, è il disegno di una pupa di pezza, due bottoni al posto degli occhi, le gote rosa e i fiocchetti nei capelli, sfregiata e schizzata di rosso sangue.
Il diritto a non essere – mai e poi mai – schiavizzati da alcuno, dunque anche il dovere di non rendere schiavo – mai e assolutamente mai – nessuno, è il disegno di una donnina e di un omone in catene, in un recinto, che sottostanno al volere di un sadico prepotente. Un’immagine grottesca, un po’ circense, un po’ felliniana.
Il diritto ad essere protetti dalla legge, qualunque sia la nostra età, la nostra provenienza o le nostre esigenze, è una immagine delicata e poetica: un bambino che gattona, e poi un altro più grandicello, di fianco c’è una ragazzina con il velo in testa, poi una giovane donna, poi un uomo e poi anche una vecchina. Tutti sono all’ombra di immensi girasoli.
Il diritto ad essere trattati, tutti quanti, con giustizia (“La legge è uguale per tutti”: Art. 3 della Costituzione Italiana) è rappresentato da una donna bendata (come Dike, la Dea della Giustizia). Lei non vede, non ha preferenze e non fa distinzioni, ha una bilancia in mano, in perfetto equilibrio. In questa illustrazione, su un piatto della sua bilancia ci sono tre ragazzini, sull’altro tre ragazzine, tutti e tutte da paesi diversi.
E così via. Per ognuno dei 30 diritti descritti, troviamo una diversa illustrazione, così forte da trasmetterne il senso profondo dell’enunciato, prima ancora che vengano lette le parole. Se anche non bastasse aver snellito il testo, sono le immagini a raccontare bene tutto.

Tutti abbiamo il diritto di incontrare i nostri amici e di lavorare insieme in pace per difendere i nostri diritti. Nessuno può obbligarci a far parte di un gruppo se non lo vogliamo.

Tutti abbiamo il diritto di appartenere a una nazione.
Siamo nati tutti liberi è un libro necessario e “universale“, come la Dichiarazione dei Diritti. È tradotto in tante lingue perché possa arrivare ai bambini e alle famiglie di tanti paesi nel mondo.

La poesia di Roberto Piumini, Tanti diritti, apre questo albo illustrato, pare essere un invito gioioso e leggero ad addentrasi in una argomento così serio.

Nelle ultime due pagine, dopo tanto colore, troviamo La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in una versione semplificata a cura di Amnesty International. Gli articoli vengono elencati, dal primo al trentesimo, in una forma sintetica e chiara che, pur senza smarrire nulla del contenuto, risulta comprensibile anche ai più piccoli.
In Biblioteca
Siamo nati tutti liberi. La Dichiarazione universale dei diritti umani spiegata ai bambini, è in Biblioteca dei Ragazzi ed è ammesso al prestito, insieme a diversi titoli sui Diritti dell’Infanzia e ad altri scelti in occasione della Festa della Liberazione.