Aria di famiglia, il nuovo romanzo di Alessandro Piperno

Un uomo e un bambino camminano per strada sullo sfondo di Londra. E' una descrizione per immagini del libro Aria di famiglia di Alessandro Piperno

Aria di famiglia, l’ultimo romanzo di Alessandro Piperno, Mondadori 2024, suscita domande e riflessioni: si può diventare adulti senza aver generato? Oppure, si corre il rischio di passare dalla giovinezza alla vecchiaia, senza raggiungere mai l’età adulta?

Quando si diventa davvero responsabili? Quando si mantiene il punto, si va fino in fondo e si lotta? Oppure, lasciar andare, a volte, può essere una scelta di maturità?

La storia

I fatti in questo romanzo sono chiari: il professor Sacerdoti, di origini ebraiche, docente universitario alle soglie dei cinquant’anni, vive solo: niente moglie, niente figli per scelta. Insegna all’università, letteratura francese, scrive, è stimato da pubblico e critica.

In una lezione del suo corso seleziona brevi stralci delle lettere di Flaubert, per lo più indirizzate a corrispondenti di chiara fama.

Sono parole dai toni anacronistici, a tratti misogini. Qualche studentessa si lamenta, la commissione paritetica dell’ateneo esige chiarimenti, tutto precipita. Il professore decide di non calare la testa, difende le sue scelte, viene travolto dalle vicissitudini giudiziarie, si dimette.

È un preambolo lungo della storia, che sembra rallentare il racconto, ma serve a descrivere il personaggio in tutti i suoi aspetti: i tratti della sua personalità, ma anche il temperamento, le sue disposizioni. Sopra ogni cosa, la sua solitudine.

La vicenda entra nel vivo quando all’improvviso nei giorni sempre uguali del professore, ormai senza lavoro e senza più la voglia di leggere e di scrivere, arriva Noah. È il figlio di una cugina, anche lei di origini ebraiche, un ragazzino di otto anni rimasto orfano.

Non ci sono parenti prossimi che possano prendersene cura.

Ecco la svolta, il rito di passaggio che la vita ti chiama ad attraversare per entrare a pieno titolo nell’età adulta.

La scelta

Il professore accoglierà questa svolta inaspettata della vita? Come gli eventi tras-formeranno i due protagonisti? Esiste un solo modo di essere all’altezza delle situazioni? L’impotenza appresa, cioè il non sentirsi adeguati, è qualcosa che investe e travolge tutto, oppure possono esserci varie aree di competenza in cui un soggetto si muove?

Erik Erikson, psicologo e psicoanalista tedesco, nella sua teoria dello sviluppo psicosociale, individuava otto stadi di sviluppo con precisi compiti da assolvere. Nel penultimo stadio, si contrappone la generatività alla stagnazione. Insomma, nell’età adulta si deve compiere uno slancio a favore delle generazioni future, non soltanto in termini di riproduzione biologica. Si tratta, cioè, di assumersi una responsabilità transgenerazionale. Bisogna prendersi cura, in qualche modo, di chi verrà dopo di noi. Se si vive senza “generare” nell’accezione più ampia del termine, allora la vita apparirà priva di senso e di scopo.

Il professore ci prova a generare altra vita: si dà un’altra possibilità e dà un’altra possibilità al ragazzo.

Cadrà? Forse. Si rialzerà? Forse. Sarà il lettore a deciderlo.

Aria di famiglia è un libro che si presta a molte interpretazioni, anche per questo è stato al centro di una discussione vivace e partecipata all’ultimo incontro del gruppo di lettura Viaggi tra le righe.

Il finale è dolcissimo, caldo come un plaid.

La frase che ho sottolineato è:

“Non esistono ricordi condivisi, così come non esiste un solo modo di narrare una storia”.

Aria di famiglia è disponibile per il prestito anche in formato digitale.

Nelle foto in galleria alcuni momenti dell’incontro del gruppo di lettura, che si è tenuto nei locali di Bibliovita, la biblioteca di quartiere della parrocchia SS. Giuglielmo e Pellegrino di Foggia.

Se vuoi conoscere i benefici della lettura condivisa, leggi qui.

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Viaggiatrice di poltrona con i libri, in camper senza. Perdo sempre gli occhiali, raramente la pazienza.

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