Ci sono le perdite e le mancanze che segnano ogni infanzia, tutte le vite, in un modo oppure in un altro.
E poi c’è il tentativo di trovare riparo in esistenze diverse, in case diverse, in altri affetti.
Ma le radici non ci condannano, forse, al ritorno?
E cosa accade quando due sorelle hanno condiviso gli stessi dolori, ma da adulte provano ad andare avanti ciascuna a modo proprio, con i ricordi che si confondono, fino a scolorire in bugie, le une sconosciute alla memoria dell’altra?
Adriana e l’Arminuta sono cresciute nel nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud, Einaudi 2020, secondo classificato allo Strega. È un libro che ti inchioda alla pagina, proprio come era accaduto con il fortunato romanzo del 2017, vincitore del Campiello, tradotto in 25 paesi.
È una storia che puoi leggere autonomamente, ma se hai già letto l’Arminuta riconosci le atmosfere dal primo rigo e se non lo hai ancora fatto, sarà di sicuro il prossimo libro sul comodino, perché l’aria di mare e di terra s’impasta nei polmoni.
È un libro sul ritorno e sulle perdite transitorie o definitive, sui presagi, i travestimenti e i tentativi di salvarsi e di salvare.
Ma è soprattutto un libro sul dolore, quello che ci attraversa tutti per negazione, perché il filo rosso che lega una generazione all’altra – di padre e di madre in figlio e in figlia – moltiplica gli errori, in un accumulo che implora il perdono, ma non lo riceve.
La madre è più premurosa col figlio morto, rispetto ai figli vivi, forse perché non conosce le parole dell’amore, e con gli assenti parlano i gesti, i fiori sulle tombe, una carezza al marmo.
Il padre è sbrigativo e giudicante, ma cosa ne sappiamo noi – davvero – delle vite di chi ci è accanto e di quelle che le hanno precedute?
Non fa esami di morale questa scrittrice dalla penna così esatta da sembrare un bisturi, a cui però la compassione aggiunge il balsamo della comprensione, mai didascalica, a tratti poetica.
In quella casa tutta sua era andata a riprendersi un pezzo dei nostri ricordi.
C’è il tentativo di Adriana di emanciparsi e di creare il suo spazio; c’è poi la vita passata in comune che rende i fratelli per sempre fratelli, qualunque cosa accada.
Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre, due scappate di casa.
Adriana disvela, con la schiettezza di chi è attratto dalla salsedine del Borgo dei pescatori, in Abruzzo, ma anche con la profondità di chi si porta appresso di disgrazia in disgrazia la foto grande di Vincenzo, il fratello morto giovane per un incidente.
Adriana smaschera le vite “apparenti” degli altri, anche della sorella, perché è abituata all’insuccesso, eppure ama la vita, fino quasi ad aderirvi, come il sale del mare, che non te lo togli facilmente dalla pelle.
È anche un libro di riscatto, perché i destini non sono affatto predeterminati, hanno delle tracce, delle profezie che spesso si auto-avverano, ma hanno anche le virate improvvise, le mani tese, i miracoli del risveglio.
Per ognuna di noi restava la certezza dell’altra al fondo del dolore che non ci siamo mai confessate.
La chiamano sorellanza, forse è la benedizione.
Di certo è il regalo di Adriana e dell’Arminuta.
**********
Donatella Di Pietrantonio sarà a Foggia, lunedì 19 luglio 2021, alle ore 19.00, nel Cortile di Palazzo Dogana, in piazza XX Settembre, nell’ambito della rassegna Fuori gli autori, organizzata dal Polo Biblio-Museale di Foggia, dalla Provincia e dalla Libreria Ubik, con il patrocinio della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese e la collaborazione del gruppo di lettura Viaggi tra le righe e del Premio-Progetto Leggo Quindi Sono.
Borgo Sud e L’Arminuta sono disponibili al prestito in Biblioteca, anche in versione e-book.
In Biblioteca troverete anche Mia madre è un fiume e Bella mia di Donatella Di Pietrantonio.
INGLESE
There are the losses and shortcomings that mark every childhood, every life, in one way or another.
And then there is the attempt to find shelter in different existences, in different homes, in other affections.
But don’t the roots condemn us, perhaps, to return?
And what happens when two sisters have shared the same pains, but as adults they try to go forward each in their own way, with memories that are confused, until they fade into lies, each unknown to the memory of the other?
Adriana and Arminuta grew up in the new novel by Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud, Einaudi 2020, runner-up to the Strega. It is a book that nails you to the page, just as it had happened with the successful 2017 novel, winner of the Campiello, translated in 25 countries.
It is a story that you can read independently, but if you have already read the Arminuta you recognize the atmospheres from the first line and if you have not yet done so, it will certainly be the next book on the bedside table, because the sea and land air is knead in the lungs.
It is a book about return and temporary or definitive losses, about omens, disguises and attempts to save oneself and save.
But it is above all a book about pain, the one that crosses us all through denial, because the red thread that binds one generation to another – from father and mother to son and daughter – multiplies errors, in an accumulation that begs for forgiveness. , but does not receive it.
The mother is more attentive to the dead child than to the living children, perhaps because she does not know the words of love, and gestures, flowers on graves, a caress on marble speak with those who are absent.
The father is hasty and judgmental, but what do we – really – know about the lives of those around us and those that preceded them?
This writer with a pen so exact as to look like a scalpel does not take moral exams, to which however compassion adds the balm of understanding, never didactic, at times poetic.
In quella casa tutta sua era andata a riprendersi un pezzo dei nostri ricordi.
(In that house of her own she had gone to retrieve a piece of our memories).
There is Adriana’s attempt to emancipate herself and create her own space; then there is the past life in common that makes brothers forever brothers, whatever happens.
Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre, due scappate di casa.
(With my sister I shared a legacy of unspoken words, omitted gestures, denied care. And rare, sudden attention. We were no mother’s daughters. We are still, as always, two run away from home).
Adriana reveals, with the frankness of those attracted by the saltiness of the fishing village, in Abruzzo, but also with the depth of those who carry with them from disgrace to disgrace the large photo of Vincenzo, his brother who died young in an accident.
Adriana unmasks the “apparent” lives of others, including her sister, because she is used to failure, yet she loves life, almost to the point of adhering to it, like the salt of the sea, which does not easily remove it from your skin.
It is also a book of redemption, because the fates are by no means predetermined, they have traces, prophecies that often self-fulfill, but they also have sudden turns, outstretched hands, the miracles of awakening.
Per ognuna di noi restava la certezza dell’altra al fondo del dolore che non ci siamo mai confessate.
(For each of us there remained the certainty of the other at the bottom of the pain that we have never confessed).
They call it sisterhood, maybe it’s the blessing.
It is certainly a gift from Adriana and Arminuta.
FRANCESE
Il y a les pertes et les manquements qui marquent chaque enfance, chaque vie, d’une manière ou d’une autre.
Et puis il y a la tentative de trouver refuge dans des existences différentes, dans des foyers différents, dans d’autres affections.
Mais les racines ne nous condamnent-elles pas, peut-être, à revenir ?
Et que se passe-t-il lorsque deux sœurs ont partagé les mêmes douleurs, mais qu’adultes essaient d’avancer chacune à leur manière, avec des souvenirs qui s’embrouillent, jusqu’à se fondre dans des mensonges, chacun inconnu de la mémoire de l’autre ?
Adriana et Arminuta ont grandi dans le nouveau roman de Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud, Einaudi 2020, finaliste de la Strega. C’est un livre qui vous cloue à la page, comme cela s’était produit avec le roman à succès 2017, lauréat du Campiello, traduit dans 25 pays.
C’est une histoire que vous pouvez lire indépendamment, mais si vous avez déjà lu l’Arminuta vous reconnaissez les ambiances dès la première ligne et si vous ne l’avez pas encore fait, ce sera certainement le prochain livre sur la table de chevet, car la mer et l’air terrestre est pétri dans les poumons.
C’est un livre sur le retour et les pertes temporaires ou définitives, sur les présages, les déguisements et les tentatives de se sauver et de se sauver.
Mais c’est avant tout un livre sur la douleur, celui qui nous traverse tous par la négation, car le fil rouge qui relie une génération à l’autre – de père et mère à fils et fille – multiplie les erreurs, dans une accumulation qui demande pardon. , mais ne le reçoit pas.
La mère est plus attentive à l’enfant mort qu’aux enfants vivants, peut-être parce qu’elle ne connaît pas les mots d’amour, et les gestes, les fleurs sur les tombes, une caresse sur le marbre parlent avec les absents.
Le père est pressé et critique, mais que savons-nous – vraiment – de la vie de ceux qui nous entourent et de ceux qui les ont précédés ?
Cet écrivain à la plume si précise qu’il ressemble à un scalpel ne passe pas les examens de morale, auxquels pourtant la compassion ajoute le baume de l’entendement, jamais didactique, parfois poétique.
In quella casa tutta sua era andata a riprendersi un pezzo dei nostri ricordi.
(Dans cette maison à elle, elle était allée chercher un morceau de nos souvenirs).
Il y a la tentative d’Adriana de s’émanciper et de créer son propre espace ; puis il y a la vie passée en commun qui fait des frères des frères pour toujours, quoi qu’il arrive.
Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre, due scappate di casa.
(Avec ma sœur, j’ai partagé un héritage de mots non-dits, de gestes omis, de soins refusés. Et rare, soudaine attention. Nous n’étions pas des filles de mère. Nous sommes toujours, comme toujours, à deux fuyards de chez nous).
Adriana révèle, avec la franchise de ceux attirés par la salinité du village de pêcheurs, dans les Abruzzes, mais aussi avec la profondeur de ceux qui portent avec eux de disgrâce à disgrâce la grande photo de Vincenzo, son frère décédé jeune dans un accident.
Adriana démasque la vie “apparente” des autres, y compris sa sœur, car elle est habituée à l’échec, pourtant elle aime la vie, presque au point d’y adhérer, comme le sel de la mer, qui ne l’enlève pas facilement de votre peau.
C’est aussi un livre de rédemption, car les destins ne sont en aucun cas prédéterminés, ils ont des traces, des prophéties qui se réalisent souvent d’eux-mêmes, mais ils ont aussi des retournements de situation, des mains tendues, les miracles du réveil.
Per ognuna di noi restava la certezza dell’altra al fondo del dolore che non ci siamo mai confessate.
(Pour chacun de nous restait la certitude de l’autre au fond de la douleur que nous n’avons jamais avouée).
Ils appellent ça la fraternité, c’est peut-être la bénédiction
C’est certainement un cadeau d’Adriana et Arminuta.
TEDESCO
Es gibt die Verluste und Fehler, die jede Kindheit, jedes Leben auf die eine oder andere Weise prägen.
Und dann gibt es den Versuch, in anderen Existenzen, in anderen Heimen, in anderen Neigungen Zuflucht zu finden.
Aber verurteilen uns die Wurzeln nicht vielleicht zur Rückkehr?
Und was passiert, wenn zwei Schwestern die gleichen Schmerzen teilen, aber als Erwachsene versuchen, jede auf ihre eigene Weise voranzukommen, mit verwirrenden Erinnerungen, bis sie in Lügen verblassen, die der anderen unbekannt sind?
Adriana und Arminuta sind in dem neuen Roman von Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud, Einaudi 2020, Vizemeister der Strega, aufgewachsen. Es ist ein Buch, das einen auf die Seite nagelt, so wie es mit dem erfolgreichen Roman 2017 passiert ist, Gewinner des Campiello, der in 25 Länder übersetzt wurde.
Es ist eine Geschichte, die man selbstständig lesen kann, aber wer die Arminuta schon gelesen hat erkennt die Atmosphären aus der ersten Zeile und wenn noch nicht, wird es mit Sicherheit das nächste Buch auf dem Nachttisch, denn das Meer und Landluft wird in der Lunge geknetet.
Es ist ein Buch über Rückkehr und vorübergehende oder endgültige Verluste, über Vorzeichen, Verkleidungen und Versuche, sich selbst zu retten und zu retten.
Aber es ist vor allem ein Buch über den Schmerz, das uns alle mit Negation durchzieht, denn der rote Faden, der eine Generation mit der anderen verbindet – von Vater und Mutter bis Sohn und Tochter – multipliziert die Fehler, in einer Anhäufung, die um Vergebung bittet. , erhält es aber nicht.
Die Mutter ist aufmerksamer auf das tote Kind als auf die lebenden Kinder, vielleicht weil sie die Worte der Liebe nicht kennt und Gesten, Blumen auf Gräbern, eine Liebkosung auf Marmor mit den Abwesenden sprechen.
Der Vater ist hastig und verurteilend, aber was wissen wir – wirklich – über das Leben unserer Mitmenschen und derer, die ihnen vorausgegangen sind?
Dieser Schriftsteller mit einer Feder, die so genau ist, dass sie wie ein Skalpell aussieht, legt keine moralischen Prüfungen ab, zu denen jedoch das Mitgefühl den Balsam des Verständnisses hinzufügt, niemals didaktisch, manchmal poetisch.
In quella casa tutta sua era andata a riprendersi un pezzo dei nostri ricordi.
(In ihr eigenes Haus war sie gegangen, um ein Stück unserer Erinnerungen mitzunehmen).
Da ist Adrianas Versuch, sich zu emanzipieren und ihren eigenen Raum zu schaffen; dann gibt es das gemeinsame vergangene Leben, das Brüder für immer zu Brüdern macht, was auch immer passiert.
Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre, due scappate di casa.
(Mit meiner Schwester teilte ich ein Erbe unausgesprochener Worte, ausgelassener Gesten, verweigerter Fürsorge. Und seltene, plötzliche Aufmerksamkeit. Wir waren keine Mutters Töchter. Wir sind immer noch, wie immer, zwei von zu Hause weggelaufen).
Adriana enthüllt mit der Offenheit derer, die von der Salzigkeit des Fischerdorfes in den Abruzzen angezogen werden, aber auch mit der Tiefe derer, die von Schande zu Schande das große Foto von Vincenzo, seinem jung verunglückten Bruder, mit sich führen.
Adriana entlarvt das “scheinbare” Leben anderer, auch ihrer Schwester, weil sie das Scheitern gewohnt ist, aber sie liebt das Leben, fast bis zum Festhalten daran, wie das Salz des Meeres, das es einem nicht so leicht entzieht Haut.
Es ist auch ein Buch der Erlösung, denn die Schicksale sind keineswegs vorherbestimmt, sie haben Spuren, Prophezeiungen, die sich oft selbst erfüllen, aber sie haben auch plötzliche Wendungen, ausgestreckte Hände, die Wunder des Erwachens.
Per ognuna di noi restava la certezza dell’altra al fondo del dolore che non ci siamo mai confessate.
(Für jeden von uns blieb die Gewissheit des anderen im Grunde des Schmerzes, den wir nie gestanden haben).
Sie nennen es Schwesternschaft, vielleicht ist es der Segen.
Es ist sicherlich ein Geschenk von Adriana und Arminuta.
Traduzione in lingua inglese, francese e tedesco a cura di Dalila Bellotti, studentessa del corso di Mediazione Linguistica dell’Università degli Studi di Macerata.