Chi ha paura delle parole?

Riflessioni sui libri salvati, da salvare, le censure di ieri e di oggi.

In questa settimana di maggio, si ricordano i Bücherverbrennungen, letteralmente i roghi di libri.

A Berlino e in altre importanti città tedesche, nella notte del 10 maggio 1933, decine di migliaia di libri ritenuti scomodi, o sovversivi, o sconvenienti, furono bruciati.

Il regime ritenne che dovessero sparire, così che non restasse più niente, in una sorta di censura drastica e definitiva. Il fuoco che pulisce, che disinfetta, che riduce in cenere, che occulta le tracce.

Quella dei Libri Salvati è un importante rassegna, giunta alla sua quinta edizione, promossa dall’AIB – Associazione Italiana Biblioteche, a cui si può aderire e partecipare con varie iniziative. Quel che conta è render nota questa pagina di storia e avere un momento di riflessione comune, sul danno che la censura fa, ancora oggi.

I libri fanno paura anche oggi.

Persino i libri per bambini, pieni di illustrazioni, di colore, di bellezza, vengono banditi.

All’elenco dei libri proibiti nel 1933, infatti, se ne aggiungono tantissimi censurati dall’amministrazione comunale di Venezia, solo nel 2015.

Le parole, il segno che resta, sono la più grande forma di ribellione, parrebbe. Perché non sono arginabili, non puoi fermarle, non puoi domarle, non hanno confini, e se le chiudi in gabbia, voleranno comunque altrove.

Puoi tagliarle via da una pagina scritta, cancellarle con un segno nero così che non si leggano più; loro continueranno a esistere, le ritroveremo nelle azioni e nella testa di chi pensa, legge, racconta le storie, vive.

Forte come un orso, di Katrin Stangl, Topipittori, 2013.

Deve aver fatto un sacco di paura questo Forte come un orso, un libro nato per gioco, dedicato dall’autrice alla figlia appena nata. Deve aver spaventato così tanto, da essere tra i titoli censurati, a Venezia.

È un libro tutto colorato, che mette allegria. Un insieme di tavole a tinte piene, contrasti di colori puri e complementari, mai mezze sfumature. Il testo, sono in realtà brevi definizioni, sembra ritagliato e aggiunto poi, in un secondo momento, come nei collage dei bambini o in certi esperimenti visuali anni ’70.

È un libro che gioca con le parole e con le “figure”; che raccoglie e propone una rivisitazione, spiritosa e variopinta, di piccoli modi di dire che conosciamo tutti.

Oltre al sentirsi Forte come un orso, qui troviamo tanti di quei modi possibili per stare al mondo, per essere così come si è, che sembra esserci posto per chiunque.

Potrà capitare un giorno di essere Svelta come una donnola, e in un altro momento, ritrovarsi a essere Dispettoso come un tasso, o anche Timido come un cerbiatto.

Succede pure di essere Testardo come un asino, o di sentirsi proprio gigantesco e Grosso come un elefante. E Chiassosa come un gallo, e speriamo tante volte felice, Felice come un cane. E, soprattutto, libero. Libero, senza sbarre. Libero come un uccello.

Sembra, questo libro,  un piccolo catalogo di opportunità; pare quasi voglia suggerire che si può esistere in tanti, tantissimi modi.

Dev’essere sembrata minacciosa, questa promessa di libertà. Questa sfera così grande di possibilità per vivere, tante quante sono le inclinazioni di ciascuno. Alle volte neanche le conosciamo tutte.

La Biblioteca la Magna Capitana aderisce ai Libri Salvati – V Edizione.

Per l’occasione, la nostra Biblioteca dei Ragazzi, ha selezionato molti titoli sulla questione: sono i nostri Libri Salvati, o a “rischio censura”, potremmo dire. Sono i libri “proibiti” del nostro tempo, e ci auguriamo che ve ne siano sempre di nuovi, sempre tantissimi. A noi saranno sempre particolarmente cari.

Forte come un orso è tra questi.

Questi libri sono regolarmente ammessi al prestito.

Là dove bruciano i libri, finiranno per bruciare anche gli uomini.

Heinrich Heine

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Pugliese. Quel che più ama: i figli, il blu mare, i colori primari e - a partire da quelli - tutti gli altri, la pagina scritta, la parola che cura, i bambini, danzare, la sua Stromboli.

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