Davide Toffolo a Questioni Meridionali

Siamo a Roma, la città eterna. Ma anche la capitale delle contraddizioni, del malaffare. L’Urbe che un tempo era caput mundi, si avvia verso il suo sgretolamento. Prima però un tuffo nella “dolce vita”. 

E’ in questa Roma che si nutre e si oppone, si dimena come un pesce nella rete Remo Remotti. Poeta, performer, pittore, scultore, agitatore culturale e attore per registi del calibro di Nanni Moretti, Francis Ford Coppola e i fratelli Taviani.

Remotti è stata una personalità inimitabile nella storia dello spettacolo italiano. L’ultimo vecchio sulla Terra (Rizzoli Lizard, 2021) è il titolo del graphic novel che Davide Toffolo dedica proprio a Remotti .

In queste pagine, Toffolo ha preso alcune delle storie vissute, scritte e sognate da Remo e le ha illustrate. Proprio come fosse un bisogno urgente quello di restituire dignità all’outsider romano. Bi-sogno. Come un sogno fatto due volte.

Toffolo oltre a essere uno tra gli autori di graphic novel più apprezzati è anche musicista e artista a tutto tondo, frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti, tra le band più amate nel mondo dell’Art Rock e precursore proprio dell’Indie, genere diventato ora mainstream.

Da questo libro Toffolo ha creato uno spettacolo: una scusa per suonare, parlare e disegnare e creare attraverso la poesia. Ospite per la prima volta a Foggia del festival Questioni Meridionali il 6 dicembre con “L’ultimo vecchio sulla Terra” (dal vivo).

La forza delle parole dell’ultimo vecchio sulla Terra e dei disegni del cantante mascherato si uniscono in un viaggio nell’immaginario del Novecento, fra psicanalisi, storia dell’arte e sfrenato amore per la libertà.

Che per raccontare la magia e le contraddizioni di mamma Roma non basta buttare di spalle qualche monetina nella fontana, ci vuole un vecchio con la rivoluzione dentro, meglio se l’ultimo sulla terra.

Sergio Colavita

Uno degli artisti più anticonformisti, vero innovatore nel campo del fumetto e tra i maggiori autori del panorama italiano, Davide Toffolo, è spesso protagonista di performance tra disegno e musica perché… “presentare un libro nel solito modo mi annoia”.

A lui si deve la nascita di tre riviste che hanno fortemente segnato la nuova via del fumetto in Italia: Dinamite (Granata press), Mondo naif (Star comics), Fandango (Panini comics) e la realizzazione di numerose opere a fumetti.

Lunedì 6 dicembre lo vedrete all’opera dal vivo, ma se ne volete sapere di più vi proponiamo un’incursione tra le pagine dei suoi libri presenti in biblioteca.

Iniziamo con Fregoli (Kappa, 1998) una favola onirica, un po’ fantasy che racconta la storia dell’adolescente Maria, alle prese con la sua folta chioma, in grado di manifestare i sentimenti più intimi e segreti e con un bizzarro fantasma che ha il compito di proteggerla.

Il libro a fumetti Carnera. La montagna che cammina pubblicato nel 2001 (Biblioteca dell’immagine) è stato uno dei primi graphic novel italiani ed è stato riconosciuto tra i 100 migliori pubblicati. La vera storia di Primo Carnera, il pugile friulano che partì dal suo paesino per conquistare l’America e vincere il campionato del mondo dei pesi massimi in tavole a china, acquerellate.

Piera: tutte le storie (Kappa, 2002): Piera degli spiriti – pensata e realizzata nel 1994 in una casa di studenti fuorisede a Bologna, per un giornalino che si chiamava Dinamite – ci racconta di una ragazzina rimasta sola, senza affetti familiari, ma sempre in compagnia delle sue due amiche e di… spiriti!

Fare fumetti (VivaComix, 2003) è un manuale che fornisce le regole di base per realizzare un minicomic. Ugo (un portapigiama) e Cristina sono il maestro e l’allieva che in tredici lezioni raccontano i segreti del mestiere del loro autore, Davide Toffolo.

Il re bianco (Coconino press, 2005), uno dei libri più amati dell’autore, racconta l’ultima esibizione del gorilla bianco dello zoo di Barcellona. Un libro che nasce da un viaggio reale. Il re bianco indaga il rapporto uomo-animale, la difficoltà del dialogo fra adulti e ragazzi e la trasformazione dell’essere vivente in merce.

Pasolini (Coconino press, 2005), pubblicato per la prima volta nel 2002 in b/n con il titolo Intervista a Pasolini per edizioni Biblioteca dell’immagine,è un colloquio immaginario fra i due artisti che parte da un assunto: Pasolini è vivo e ha delle cose da dire. Toffolo cerca Pasolini tra le pagine dei suoi libri, nei ritagli di stampa, nelle interviste e ne cattura l’essenza: la rabbia, l’inalienabile solitudine, la feroce irriducibilità del poeta.

Très! Fumetti per il teatro (Coconino press, 2007) si sviluppa intorno ad un’idea veramente originale: il ritrovamento, a distanza di venti anni, da parte di Davide Toffolo di tre storie scritte per essere rappresentate a teatro e miccia scatenante della protesta nata nel 1976 contro il governo di Chorin, un piccolo paese dell’America Latina. Proposte a fumetti per aggirare la censura, le tre storie parlano di potere, controllo e libertà, nella politica ma anche nei rapporti umani, e vengono messe in scena nelle case, nei bar, nei cinema di tutta Chorin. Toffolo divide la lettura in pagine di destra e sinistra. Nelle pagine a destra le tre storie vengono messe in scena, naturalmente a fumetti, con i tre attori che interpretano diversi personaggi. In quelle a sinistra, caratterizzate dalle tipiche righe di un quaderno, scorrono le testimonianze di German, Derela e Coco e disegni e schizzi (“ritrovati” insieme alle storie) che integrano il racconto principale e sono anche uno stimolo per i lettori che volessero mettere in scena “Très!”.

Assoli di china tra jazz e fumetto (Stampa alternativa/Nuovi equilibri, 2011) è la più vasta ricognizione mai tentata del jazz raccontato dai fumetti, delle oltre 150 opere in gran parte inedite in Italia, analizzate per temi. Il volume contiene due storie a fumetti inedite scritte da Flavio Massarutto: Bad boys disegnata da Massimiliano Gosparini e Visioni: un racconto jazz disegnata da Davide Toffolo.

Graphic novel is dead (Rizzoli Lizard, 2014)è il primo capitolo di un’autobiografia che racconta la storia di Davide musicista e il modo in cui le storie e la musica che scrive sin da quando era un ragazzino “non sono mai state scorciatoie per il successo, ma l’unico modo per stare tra i suoi simili”.

Francesca Capone

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