I beni confiscati e il loro riutilizzo sociale

La legge n.109 del 1996, approvata il 7 marzo di quell’anno prevede che i beni che lo Stato ha confiscato alla mafia possono essere riutilizzati per scopi sociali. Era stata presentata da alcuni deputati e promossa, attraverso una campagna di raccolta di firme.

 “Le mafie restituiscono il maltolto” era il nome della campagna avviata da Libera nel 1995, con l’obiettivo di raccogliere un milione di firme “per sollecitare modifiche alla legge 575 del 1965 (Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere, ndr) e giungere ad una rapida confisca dei patrimoni mafiosi”. La petizione chiedeva anche che fossero “rapidamente conferiti ai Comuni i beni immobili confiscati destinandoli a finalità sociali” e di “estendere la Cassa integrazione ai dipendenti delle aziende sequestrate e confiscate”, così che l’azione dello Stato non fosse subita come un danno da loro. 

In occasione del 25esimo anniversario della legge 109/96, Libera ha lanciato una campagna a livello nazionale per celebrare questa ricorrenza. Il Presidio di Libera Foggia “Nicola Ciuffreda e Francesco Marcone” ha fornito il suo contributo con un sit-in nel pieno rispetto delle regole antiCovid al quale hanno partecipato esclusivamente la stampa e i rappresentanti delle associazioni aderenti. L’iniziativa si è svolta nei pressi del POD. 596 in zona Salice, un bene confiscato alla mafia che da oltre 10 anni è al centro di una irrisolta e tormentata procedura di assegnazione.

Sempre per ricordare questo importante anniversario è stato pubblicato il primo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali disponibile alla pagina https://www.libera.it/schede-1569-rimandati.

Per un ulteriore approfondimento sul tema dei beni confiscati si segnala il sito https://www.confiscatibene.it/ quanti e dove sono e come vengono riutilizzati.

La Biblioteca La Magna Capitana, firmataria di un Patto di collaborazione con Libera ed impegnata costantemente nelle attività di sostegno all’azione antimafia dell’Associazione, sta implementando uno dei percorsi documentali dedicato al tema “Beni confiscati e loro riutilizzo sociale” che confluiscono nel progetto in costante aggiornamento e sviluppo dal titolo BCM Biblioteca Contro le Mafie.

Il percorso è disponibile a partire dal 7 Marzo collegandosi al nostro sito dal tag “Altre risorse” presente in homepage, dove già è possibile consultare “Vittime innocenti di Capitanata”.

https://www.lamagnacapitana.it/SebinaOpac/list/bcm-biblioteca-contro-le-mafie/377680974789

Francesca Capone

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