Tutti a scuola!
Riapre la scuola, riprendono le attività, cambia la luce e l’azzurro del cielo e, insieme al fresco, arriva questa specie di “Capodanno” che coincide con la bellezza del fare.
Questo settembre è particolarmente carico di attese ed emozioni, ma anche di timori. Per tutti: per gli adulti, per i giovani e anche per i piccolini. Veniamo da mesi complicati, senza contatto, senza compagno di banco, senza un panino da smezzare, senza figurine tra le dita e un pallone tra i piedi, senza grembiulino e il sacchetto della merenda, senza cesta dei libri di classe e neanche quella dei giochi.
Ci sono bambini di 5,6,7 anni che hanno incominciato il loro iter scolastico dietro lo schermo di un portatile o con un tablet sulle ginocchia. Ce l’abbiamo messa tutta, insegnanti, genitori, studenti, e anche noi bibliotecari, a “far finta” che questa fosse come una scuola normale, ma tanto normale non era. Lo sapevamo tutti quanti, i bambini più di noi, ma abbiamo fatto del nostro meglio per soffrirne il meno possibile.
La Biblioteca dei Ragazzi ha patito dell’assenza dei giovanissimi tra gli scaffali, del non poter lavorare quotidianamente con gli insegnati e con le classi come ha sempre fatto, del non poter godere del confronto ravvicinato con gli autori e con le autrici. Abbiamo dovuto rinunciare agli incontri di gruppo e anche a quelli individuali, ai laboratori, ai tanti progetti extra che poi erano di ogni giorno, ad avere i nostri piccoli lettori curiosi e vivaci qui, lo stesso non ci siamo mai distratti, non abbiamo mai smesso di rivolgerci ai bambini e alle loro famiglie, alle maestre, ai maestri e agli educatori tutti per offrire loro, sia pure a distanza, supporto e competenza.
L’augurio è che ora però si possa ricominciare a lavorare insieme e “dal vivo”, a scambiarci libri e strette di mano, sguardi e parole, pagine scritte e segreti. Il desiderio è che questo nuovo anno (non solo scolastico) sia il più possibile vicino alla normalità, tante volte criticata eppure così preziosa, ed è un augurio di cui abbiamo bisogno tutti.
Nell’attesa che riapra la scuola abbiamo scelto qualche libro da leggere e da sfogliare, da soli o in compagnia, perché sono loro, i libri, che più di ogni cosa ci salvano nei momenti difficili.
Città di parole, di Mauro Bellei, Fatatrac, 2019.
Un libro da toccare, montare, “sfasciare” e rimontare. Seguendo le indicazioni che il Topino Geo ha lasciato nella soffitta di Edo e Lucia, è possibile costruire una città di parole. In questo cofanetto rigido, troviamo un libro che racconta le avventure di Geo e un un kit-alfabetiere con due alfabeti: le lettere-costruzioni e le lettere-stencil. È un libro-gioco adatto ai bambini che s’avvicinano alla scuola, a quelli che non hanno ancora padronanza con l’alfabeto, ma anche ai più grandicelli che amano le attività manuali.
Le parole scappate, di Arianna Papini, Coccole Books, 2014.
È la storia delicata e poetica di un bambino dislessico e una nonna malata di Alzheimer. Due realtà complesse, distanti tra loro ma accomunate dalla stessa difficoltà a trovare le parole giuste. L’impossibilità di approdare ad esse con la certezza di ritrovare un punto di riferimento, memorie, definizioni note. Tutto questo si perde. Le due storie, dissimili ma ugualmente dolorose, hanno punti di incontro; i due protagonisti troveranno il modo per darsi aiuto reciprocamente e per imparare ad accettare e a convivere con la propria diversità. Il racconto breve, impreziosito dalle illustrazioni dell’autrice, è adatto anche a bambini che da poco hanno imparato a leggere.
I colori dei mestieri, di Gianni Rodari, illustrazioni di Alessandro Sanna, Emme, 2011.
Gianni Rodari è stato il primo autore a raccontare e a descrivere in forma di poesia, filastrocche, rime, il mondo del lavoro ai bambini. Con parole molto precise e comprensibili, Rodari parla di bidelli, ferrovieri, muratori, spazzini, lavoratori che materialmente contribuiscono alla crescita del paese. In questo modo, con la bellezza e con la consueta leggerezza, Rodari invita i bambini al rispetto di ogni mansione.
Il libro degli errori, di Gianni Rodari, disegni di Bruno Munari, Einaudi, 2008.
Quando pensiamo alla scuola, pensiamo anche ai compitini in classe e a casa sempre segnati con la penna rossa o blu. Gianni Rodari gioca con il concetto di errore e in un certo senso lo smantella. Lo fa attraverso i suoi racconti, le poesie, e con una dedica molto arguta dedicata ai genitori e agli adulti, che molto fa riflettere sull’argomento. Testo di riferimento – da generazioni – per studenti, insegnanti e addetti ai lavori, Il libro degli errori è stato pubblicato per la prima volta nel 1964. I disegni originali sono di Bruno Munari.