Per la terza Domenica di quaresima.
J.S. Bach maestro Kappellmeister nella chiesa di san Tommaso a Lipsia, aveva nei suoi compiti quello di comporre una cantata a settimana, provare con il coro, solisti e strumenti, e accompagnare la liturgia con testi Luterani o di altri autori del tempo. Nel suo contratto era compresa la totale dedizione alla funzione della musica, che potesse coinvolgere il popolo comune, per cui abolito il Latino si cantava in tedesco, e Bach doveva immettere nelle sue armonie le melodie tramandate nel tempo che cantavano i fedeli, per cui la sua costruzione contrappuntistica ricamava e circonfondeva le semplici melodie di poche note che cantavano in chiesa. (vedi blog precedenti, I suoni della Quaresima), cosi come una cattedrale barocca è costruita sopra una piccola chiesa romanica di secoli precedenti. Vedi Cattedrale di Foggia, e Trani. Il ruolo di Kapellmeister era di responsabilità e impegno, e soprattutto era richiesta una grande fede che ispirasse il musicista ad espletare il suo artigianato superiore, e per tale mansione era richiesta all’assunzione un giuramento sulla Bibbia, in una cerimonia con musicisti che avrebbero dovuto affiancare il Maestro eletto, nel cammino di lode a Dio e servizio all’uomo per l’elevazione delle anime. Era necessaria una conoscenza della teologia, retorica latina, geometria, musica, un Quadrivium che rendeva il maestro degno di accompagnare con la sua sapiente arte le preghiere dei fedeli in cielo.
Ispirazione e studio dai testi di Bach
Nel periodo della Quaresima detto “tempo forte” in cui l’anima si prepara attraverso i quaranta giorni di deserto fino alla festa della “Luce della resurrezione”, anelito e speranza di ogni credente, scopo della vita e dono di Cristo stesso, che invita l’uomo all’attesa con fede della vita eterna dove regna giustizia, amore e pace, per l’eternità. Bach conosceva le argomentazioni per cui doveva trovare un testo per questa terza Domenica di quaresima, in cui l’anima deve procedere vincendo le tre tentazioni che Cristo superò nel deserto.
Nella prima tentazione c’ è il richiamo all’illusione del materialismo in cui viene detto “ Se sei il figlio di Dio trasforma queste pietre in pane”, ovverossia nutrirsi solo di pietre (materia), e compiendo azioni con il solo scopo materiale, dà l’appagamento, ma arriva la risposta “ non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, un richiamo a una mediazione con il sentimento e con l’anima; allora il maligno prova con la seconda da un altro lato “ Adorami e tutto sarà tuo “, un invito all’adorazione del potere e all’idolatria, infatti la risposta è “ Non avrai altro Dio e a lui rendi culto”; dunque le forze del male provano con la terza e ultima, la più micidiale che coinvolge molte anime “ Buttati giu e vedrai che se sei il figlio di Dio gli Angeli ti porteranno su”, questa allegoria del buttarsi giu riguarda il nostro vivere nel materialismo e poi andare a messa la Domenica o fare yoga, zen e attività intellettuali per alternare il duro mondo del quotidiano, infatti la risposta è “ non tentare il Signore Dio tuo”, in quanto questo comportamento crea una schizofrenia spirituale in cui Dio e la Verità non possono agire. La radice di ogni deviazione parte da queste tre tentazioni che sfociano nei Vizi Capitali.
Il senso del peccato per Bach
Il senso del peccato è una mancanza di bene, che porta inquietudine e disarmonia nell’ anima. “Il male non ha forza ontologica me è la mancanza del bene (Agostino da Ippona, V sec.), ed il combattimento che Bach pone nelle sue cantate e di aumentare la propria consapevolezza del bene e dell’armonia del vivere attraverso i suoni ordinati e risonanti di antica bellezza, capaci attraverso il testo sospinto dalla musica di ricreare dentro di noi ordine e amore per la vita. Bach studiava teologia e quindi le deduzioni morali per le quali faceva scelte musicali e testi poetici, nascevano dalla cultura medioevale arrivata fino al 700 e oltre.
Molti autori di teologia mistica cristiana, pittori e scrittori hanno influenzato Bach con la cultura e la filosofia del tempo, e noi ci orientiamo con qualche opera d’arte prima di addentrarci nella cantata frutto di sapienza illuminata.
Vizi capitali e Virtù nei dipinti
Hieronymus Bosch (1543-1516), descrisse i vizi in questo dipinto dal titolo i “7 peccati capitali”, ci sono quattro quadretti agli angoli, in alto a sinistra “la morte di un peccatore”, in basso a sinistra “L’anima all’ INFERNO”, in basso a destra “l’anima in paradiso”, in alto a destra “il Giudizio universale”. Al centro Cristo ed in basso prima figura poi andando in senso antiorario “Ira- Superbia- lussuria- Accidia- Gola- Avarizia- Invidia.
Per vedere con ingrandimento le immagini cliccare il primo link sotto il dipinto.
Per avere informazioni approfondite cliccare sul secondo link.
Per approfondimenti:
Altra opera che esamina le qualità dell’Armonia dell’anima è “il Trionfo delle Virtù” di Andrea Mantegna (1431- 1506), dove siamo in un giardino e Minerva dea dell’ intelletto scaccia i cupido i alto ed ogni forma di vizio sostenuto dalle Virtù che sono vestite al centro ed in fondo a destra, creando l’antitesi tra vestiti e nudi, in alto a destra le tre virtù teologali “Fede Speranza e carità.”
Per vedere nei particolari cliccare il primo link sotto.
Per approfondimenti il secondo.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/53/VicesVertusMantegna.jpg
per approfondimento
LA CANTATA BWV 54 Per la terza Domenica di Quaresima.
Bach conosceva ciò che era considerato impedimento dell’anima, e le sue cantate mirano ad accompagnare il percorso dell ‘ uomo dalle “Tenebre alla Luce” attraverso le virtù, che non sono abilità umane ma sono moti dell’anima che scaturiscono da una coscienza in armonia con la Vita.
Resisti al peccato
Clicca qui sotto per ascoltare la Cantata.
Widerstehe doch der Sünde (resisti al peccato).
ARIA (CONTRALTO)
Resisti al peccato,
prima che il suo veleno si impadronisca di te.
Non lasciarti ingannare da Satana;
disonorare la gloria di Dio
è una sventura che conduce alla morte
RECITATIVO (CONTRALTO)
L’apparenza del peccato più infame
è di una grande bellezza esteriore;
ma si trasforma
con dolore e frustrazione
in una profonda tristezza.
Vista dall’esterno sembra oro;
ma guardando dentro,
si rivela non essere altro che un’ombra vuota
e un sepolcro imbiancato.
Il peccato è come le mele di Sodoma,
e chi lo ha scelto
non entrerà nel Regno di Dio.
Esso è come una spada affilata
che trafigge il corpo e l’anima.
ARIA (CONTRALTO)
Chi commette peccato viene dal diavolo,
poiché egli né è l’origine.
Eppure quando si oppone resistenza
ai suoi spregevoli attacchi con vera devozione,
il peccato subito svanisce.
Chi vuole leggere con testo a fronte clicchi qui sotto
https://www.bach-cantatas.com/Texts/BWV54-Ita2.htm
Marco Maria Lacasella