Cultura + Sociale = Vita

Foto finale della presentazione del libro "Se, No"! a cura dell'Associazione Agata di Foggia.

La mini-rassegna

Rinascere insieme è il nome della mini-rassegna letteraria ideata dalla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia.

Tre incontri ravvicinati tra febbraio e marzo, inseriti nell’ambito della più ampia manifestazione Fuori gli Autori, portata avanti da diversi anni insieme alla libreria Ubik.

L’idea è semplice, ma potente: l’inciampo del singolo può diventare la danza di molti.

Cadi, ti fai male, ti rialzi e trasformi l’incidente in opportunità: la tua diventa una testimonianza per generare un cambiamento collettivo.

Il futuro mi aspetta di Lucia Annibali

Abbiamo cominciato con Lucia Annibali e il suo secondo libro, Il futuro mi aspetta, Feltrinelli Up.

La storia è tristemente nota: nel 2013 venne aggredita sulla soglia di casa, a Pesaro, da due sicari assoldati dall’ex fidanzato. Le gettarono l’acido sul viso, la sfigurarono, cambiarono il corso della sua vita.

Con voce pacata e ferma, Lucia Annibali ha parlato soprattutto del suo percorso di rinascita.

Ha dialogato con l’autrice, la psicologa e psicoterapeuta Daniela Cautadella, volontaria dell’associazione Impegno Donna, co-organizzatrice dell’evento.

Tanti gli impegni e i riconoscimenti arrivati dopo l’evento: l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito, la pubblicazione del primo libro, scritto con Giusi Fasano, Io ci sono (Rizzoli), da cui è stato tratto un film. L’esperienza da deputata della XVII legislatura. La tenacia con cui ha fatto approvare il reddito di libertà, uno strumento economico che consente alle donne di affrancarsi da mariti e compagni violenti. Attualmente è Difensora Civica della Regione Toscana. Tutte le volte trova il coraggio di ripercorrere la sua esperienza, per parlarne nelle scuole e anche nelle carceri, perché non accada mai più.

Ancora una storia legata alla violenza di genere quella del secondo incontro di Rinascere insieme.

Electra di Violetta Bellocchio

Violetta Bellocchio ha parlato del suo ultimo libro, Electra, pubblicato da Il Saggiatore.

È tornata a scrivere con il suo nome dopo alcuni anni.

Prima aveva usato uno pseudonimo: Barbara Genova.

Perché? Dopo il trauma della violenza sessuale subita lungo il tragitto per tornare a casa,
l’autrice fa perdere le sue tracce: cambia nome, identità, scrive con un altro nome.

È diventata una sconosciuta, ma questa sparizione le ha permesso di tornare alla luce, attraverso un lavoro lungo e paziente.

Poi, ha ripreso a pubblicare firmandosi come Violetta Bellocchio e lo ha fatto proprio per raccontare la sua storia.

Intervistata da Valentina Di Corcia, caporedattrice della rivista Lettera Zero – Nuova serie, Violetta Bellocchio ha conquistato il pubblico presente nella Sala Darwin del Museo di Storia Naturale.

Anche questo incontro è stato organizzato insieme con Impegno Donna. Ha collaborato all’evento anche La specola delle stelle, l’osservatorio sulle narrazioni femminili che ha preso il via lo scorso settembre in Biblioteca.

Non tutto è come appare di Simona Ruffino

Tantissime domande anche per il terzo incontro, sempre al Museo di Storia Naturale, con Simona Ruffino, di origini pugliesi, brand stategist e neurobrand specialist.

L’autrice ha presentato il suo ultimo saggio, Non tutto è come appare. Contro la cultura della manipolazione.

Ha dialogato con la scrittrice, Monica Gigante, docente di storia e filosofia e coordinatrice del neonato gruppo di lettura filosofico della Biblioteca.

Non è stato un caso la decisione di concludere la mini-rassegna con il libro di Simona Ruffino.

Lo abbiamo scelto perché mette al centro la consapevolezza del linguaggio, che si sottrae alle semplificazioni, alle polarizzazioni, alle dicotomie, ma sa narrare la complessità che ci circonda.

Abbiamo bisogno di dialogare sia con la nostra complessità interiore, magari per prendere coscienza di
vissuti emotivi non completamente emersi. Ed è questa l’intelligenza intrapersonale.

Ma abbiamo bisogno anche di dialogare con la complessità che ci circonda, con gli altri, per affinare la nostra intelligenza interpersonale.

C’è oggi più che mai una certa tendenza all’isolamento, al disimpegno, ma senza gli altri non possiamo
neppure essere pienamente noi stessi.
In questo libro nella parte finale si pone l’accento su tre parole:

  • libertà
  • compassione
  • utopia

Sono le tre parole che favoriscono il cambiamento.

Simona Ruffino, poi, ci ha dato un ottimo suggerimento: bisogna cercare di stare insieme senza scopo, in modo afinalistico, per il puro piacere esserci l’uno per l’altro.

“Per esempio, voi che organizzate gruppi di lettura – ci ha detto – perché non fate un gruppo di chiacchiere?”.

È un modo forse un po’ provocatorio per ribadire che si può recuperare una dimensione collettiva, per essere l’uno il sostegno dell’altro, attraverso la pedagogia dell’esempio.

È una modalità di stare al mondo che si basa sulla circolarità: non c’è un sopra e un sotto, non c’è chi insegna e chi impara, ma ognuno porta la sua storia e la mette a disposizione degli altri.

Non è forse questo che fanno le storie, i libri che tanto amiamo?

La chiusura ideale di questa mini-rassegna si è svolta lì dove si è aperta: nella Sala del Tribunale di Palazzo Dogana.
Era così piena e festosa e rosa.

Se,No!, un evento dell’associazione Agata di Foggia

Si è tenuta la presentazione del libro SE, NO! – Il tumore al seno raccontato da chi l’ha vissuto e da chi lo vive ogni giorno, per sé e per le altre (Gribaudo, 2024).
L’incontro è stato organizzato da Associazione Agata Foggia, Inner Wheel club di Foggia e Biblioteca la Magna Capitana.

Pubblicato in occasione dei 30 anni di Europa Donna Italia, il volume dà la parola a numerose voci che testimoniano un impegno reale nella prevenzione e nella cura del tumore al seno.

Le parole d’ordine di questa serata sono state: prevenzione, cura e speranza.

La sintesi di questa giornata è nella foto qui sotto.

Forse è giusto dire che questa foto esprime il senso di tutta questa prima edizione di Rinascere insieme.
Dobbiamo recuperare quel senso di comunità che abbiamo smarrito.

Mettere in comune le risorse, essere d’esempio, parlare, essere l’uno lo specchio dell’altro.

Noi crediamo nel cambiamento: crediamo che la condivisione delle storie possa indicarci la via per superare una difficoltà e continuare il viaggio verso l’orizzonte che continuamente si muove e si trasforma perciò in utopia, ma dà la direzione.

Insomma, abbiamo scommesso su Cultura e Sociale.

Ha risposto la vita.

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Viaggiatrice di poltrona con i libri, in camper senza. Perdo sempre gli occhiali, raramente la pazienza.

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