“Ho seppellito chi meritava di essere seppellito, ho resuscitato chi meritava di continuare ad esistere”.
Ha la malìa di una maga e la dolcezza della fata, Chiara Tagliaferri, autrice di Strega comanda colore, Mondadori 2022, il libro che ha chiuso la versione estiva di Fuori gli autori, rassegna letteraria organizzata dalla Biblioteca “la Magna Capitana” di Foggia e dalla libreria Ubik.
L’autrice ha incantato, è il caso di dire, il numeroso pubblico presente nella Terrazza della Biblioteca, nuova location all’aperto per incontri e presentazioni.
È un libro che fa giustizia, ripara i torti subiti e le offese ricevute, ora per allora.
C’è un tempo che appartiene alla storia di tutti noi, da sempre e per sempre, in cui i bambini spesso “perdono” contro i grandi.
Accade ogni volta che i “grandi” non diventano adulti: sono orchi travestiti da nonna, come in questa storia.
Quello che sfugge, agli sguardi più superficiali, è che questi bambini poi crescono, ma dentro si portano sempre un po’ di buio, qualche fissazione o paura di troppo, qualche incomprensibile vuoto da riempire.
Questo libro di autofiction, però, fa un sortilegio in più: consente al lettore di perdonarsi, per qualche cosa che ha fatto e non avrebbe dovuto fare. Gli consente di far pace con l’idea che si può restare in frantumi, incapaci di rincollarsi, senza per questo rinunciare alla vita.
“Perché l’unico modo, spesso, per far pace con il passato, è andare avanti”, sottolinea Chiara, poco prima di concludere la presentazione e dar spazio ad una lunga fila per il firmacopie.
La strega bambina
Si può convivere con l’incompletezza di sé, senza limitarsi, anzi avendo voglia di sconfinare: “Da piccola ho promesso a me stessa di riprendermi tutto, perché voglio provare a stare bene, non voglio prepararmi a morire male”, aggiunge Chiara.
Fa riferimento a quella vocazione al sacrificio, che spesso è un’autopunizione, non richiesta da nessuno, ma scelta per espiare chissà cosa, chissà perché.
Il libro è un andirivieni tra i ricordi della protagonista, che potrebbe coincidere con la scrittrice, o forse no, perché ogni storia raccontata è un’altra storia.
Ogni vissuto è tradito e tradisce quando viene rievocato.
Punto fermo (o eternamente mobile?) di questa vicenda è che “ci si può sempre riappropriare delle possibilità”, di ciò che non è stato ma avrebbe potuto essere.
Ci vuole coraggio ad ammettere che si vorrebbe ballare con le scarpe rosse sulla tomba della nonna, perché ha fatto molto male a chi amavi, a chi ami. A tua madre per prima, che – dopo tutti questi anni – ancora non riesce a tenersi insieme.
Ma ci vuole un grande, grandissimo coraggio a scrivere nero su bianco:
Si passano molte cose dal sangue. Io non ho voluto passare le mie.
Si mette a nudo chi scrive, è vero, ma si riconosce nudo anche chi legge e impara ad accettarsi, a riconoscersi, a rivendicare il diritto di vivere, amare ed essere amato, circondarsi del bello.
Dare a quelle possibilità mancate nuove opportunità per realizzarsi, fino alla fine e oltre.
La copertina
La foto in copertina è di Hèlene Delmaire, l’artista francese che ha dipinto tutte le opere presenti nel film Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma.
Lo sguardo velato è la caratteristica di queste donne ritratte : “Sono incomplete, proprio come la protagonista del mio libro”, precisa Chiara.
Le ultimissime due righe del romanzo – che ovviamente non vi sveliamo – raccontano di quanto sappia essere taumaturgico l’amore.
Succede che, amandoci, l’altro ci presti lo sguardo, così possiamo vedere quello che gli eventi o le persone del passato avevano oscurato.
A volte questo libro fa sorridere, perché una strega sa mescolare sempre ad arte introspezione e leggerezza, sa che “bisogna mentire moltissimo per dire moltissimo“.
Anche l’indicibile.
Strega comanda colore, che fa parte delle collezioni della Sala Narrativa, è disponibile al prestito in versione cartacea (con dedica dell’autrice) e in prestito digitale.
L’intervista
Guarda l’intervista a Chiara Tagliaferri sul canale YouTube della Biblioteca.
Il giorno successivo, Chiara Tagliaferri è stata ospite del Festival Pagine d’autore, a San Marco in Lamis, curato da Carla Bonfitto.
Leggi la sua recensione.
Se ti piace il genere autofiction, ti consigliamo anche Corpi minori di Jonathan Bazzi e Niente di vero di Veronica Raimo, sempre disponibili al prestito in Biblioteca.