Incominciamo dall’inizio

Per una nascita senza violenza. Il parto dal punto di vista del bambino, di Frédérick Leboyer, Bompiani

Premessa

Incominciamo dalla nascita, che è proprio l’inizio. Partiamo anzi da prima ancora. Da quel momento in cui la madre è ancora unica, sola, eppure è già in compagnia, è già due, non certo uno

Incominciamo dalla porta d’ingresso, dal vivere l’esperienza del parto così come andrebbe vissuta. Un neonato vede la luce e, insieme, contemporaneamente, una madre nasce.

Incominciamo dal restare in contatto con questo corpo che è poi l’unico che abbiamo. Aderenti al dolore, anche, e a quella forza che arriva da dentro e spacca a metà il bacino. Metaforicamente certo, ma non solo: perché un individuo nuovo, intero, completo, possa affacciarsi al mondo, è necessario aprirsi e lasciar andare. 

Proviamo a non dimenticare di essere parte di un disegno molto più grande, laico e sacro insieme. Un progetto che guarda avanti, indietro mai, e che si chiama figlio. Un disegno che può compiersi solo attraverso il corpo della donna e che, per realizzarsi, ha bisogno di un prestito. Un prestito che dura nove mesi e migliaia di altri giorni a venire, quelli che servono perché il figlio sia grande abbastanza da svezzarsi da lei.

Tornare al corpo

Poi, quando diventiamo genitori, e questi figli si fanno bambini, adolescenti, giovani uomini e giovani donne, cercheremo di nuovo l’intimità. Quando avremo scordato di essere stati “contenitori” di qualcosa che non ci appartiene, proveremo a recuperare i baci e le carezze perse. Ogni volta, nella costruzione di un amore, di una coppia, della famiglia, di una strada comune, proveremo a dare un nome alle cose, anche a quelle che non ci sono, pur di recuperare i pezzi che mancano. Sperimenteremo, rischieremo, torneremo bambini, giocheremo ad essere piccoli in un corpo adulto, e viceversa, ci ritroveremo grandi senza esserlo diventati.

Molte di queste vie sono possibili. Riscoprire i sensi, come Munari insegna, ed esplorare tutte le possibilità a cui un corpo libero tende: lo yoga, la danza, il massaggio, la lettura dei silent book, da raccontare e reinventare ogni volta in un modo diverso.

Eppure, quell’inizio là, quel segmento preciso di vita in cui c’è un cuore che batte per due e un attimo dopo ce ne sono due, di cuori, distinti, divisi, non ritorna. Non è replicabile.

Il Libro

Con Leboyer, dalla pubblicazione di Per una nascita senza violenza (1974) in poi, l’attenzione e la cura sono andate in questa direzione: far sì che il valore di un momento unico e irripetibile, com’è il parto, sia per la madre che per il bambino, dunque per chiunque (poiché siamo tutti figli), non vada sprecato.

Gli insegnamenti di Frédérick Leboyer, ideatore del parto dolce (“metodo Leboyer“) sono stati riconosciuti da tanti ginecologi e ostetrici, come evidenziato anche da questo documento di Save the Children.

Per una nascita senza violenza, di Frédérick Leboyer

Dal momento in cui ci si è posti il problema di considerare la nascita, fatica e dolore inclusi, dal punto di vista del bambino e non della genitrice, è cambiata nettamente la percezione di un evento che aveva sempre visti come centrali le figure della madre e del medico che sulla madre opera. 

Il bambino ha conquistato da alcuni decenni il ruolo di protagonista assoluto nel delicato momento dell’ingresso alla vita; ci auguriamo non debba perderlo più.

Il Laboratorio

In questa ottica, ci piace proporre laboratori per i bambini che partano dal corpo.

Il laboratorio Il corpo felice, nell’ambito del programma Aperto per ferie – seconda edizione, sollecita e valorizza gli organi di senso e “allena” la percezione sensoriale attraverso il massaggio, il  rilassamento, l’attenzione al respiro, semplici coreografie prese in  prestito dalle danze tradizionali pugliesi e piccoli esercizi di gruppo, individuali o di coppia. Tra gli obiettivi del laboratorio, quello di  educare al movimento, all’ascolto e alla danza spontanea e, inoltre, creare empatia e rafforzare lo spirito del gruppo.

Per una nascita senza violenza, Shantala. L’arte del massaggio indiano per far crescere i bambini felici, gli altri documenti dell’ostetrico Leboyer, insieme ai titoli della bibliografia dedicata al laboratorio “Il corpo felice”, fanno parte delle collezioni della nostra Biblioteca dei Ragazzi e sono disponibili al prestito.

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Pugliese. Quel che più ama: i figli, il blu mare, i colori primari e, a partire da quelli, tutti gli altri, la pagina scritta, la parola che cura, i bambini, danzare, e la sua Stromboli.

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