Quel drago che voleva essere farfalla

Il drago e le farfalle e altre storie, di Italo Calvino, illustrazioni di Fabian Negrin, Mondadori, 2012

Su di un prato al sole, il drago stava saltando e cercando d’acchiappare le farfalle. «Pensare che ho passato 177 anni chiuso là sotto, lontano da quel che più amo al mondo, le farfalle di tutti i colori che volano sui prati! Felicità, tu hai ali di farfalla, e sfuggi sempre a questo vecchio drago! Triste destino, ahimè, l’esser nato drago e veder scappare al mio passaggio ogni creatura vivente! Oh, potessi diventar farfalla anch’io, posarmi leggero sulle corolle dei fiori! Se i bruchi si trasformano in farfalle, perché io che sono brutto come un bruco non potrei diventare una farfalla meravigliosa? »

Tre pirati poco credibili – uno ha la gamba di legno, l’altro una benda su un occhio, il terzo è sordo da un lato – cercano, mappa alla mano, la grotta del drago. Poi, quando l’hanno stanato, scappano dalla paura.

Un drago saggio come un vecchio re e vulnerabile come la più sensibile tra le creature, è innamorato delle farfalle, e soffre del non poter essere come loro. Il drago, coriaceo e invincibile, a loro invidia la leggerezza, la fragilità, quel loro poter andare ovunque senza gravare mai su niente, senza far paura mai a nessuno.

Biancaperla, una ragazza più bella di una farfalla, sta aspettando un cavaliere e, invece, incontra il drago. Valdemaro, il mozzo derubato e poi gettato a mare dai pirati, è l’unico che riesce a vincere il drago…

Queste e molte altre stranezze succedono in questa fiaba che ci parla di com’è magico l’incontro tra vicende e storie tanto distanti tra loro. Parla della potenza dei desideri e di quanto è bello, poi, quando addirittura si realizzano.

Il drago e le farfalle è il primo di tre racconti presenti nel libro omonimo di Italo Calvino. Le tre fiabe teatrali nacquero sul finire degli anni 70, sui bozzetti dell’artista Toti Sciatoja, perché divenissero trasmissione televisiva per ragazzi. Solo successivamente (nel 1994) furono pubblicati in un unico volume impreziosito dalle delicate tavole di Fabian Negrin, uno dei più significativi illustratori del nostro tempo.

Un feroce drago vorrebbe diventare farfalla ma si imbatte nell’astuzia del naufrago Valdemaro, deciso a conquistare il tesoro nascosto nella sua tana e a sposare la bella Biancaperla; la luna svela una profezia d’amore al soldato Casimiro e alla dolce Consuelo; il mozzo Giromìno promette alla nonna di arrivare fino all’Isola Lontana per recuperare un tesoro che gli spetta come eredità, ma viene ostacolato da tre loschi pirati. Il drago e le farfalle, L’ussaro e la luna, Le tre isole lontane, l’incanto, il mistero, il gioco e l’ironia danzano insieme in questi tre racconti magici, in cui il sapore classico della fiaba si colora del tocco lieve e surreale di Italo Calvino. 

Dal risvolto di copertina

Consigli di lettura e Laboratori

Parleremo di farfalle, della loro bellezza e di tante di quelle storie a loro ispirate, anche nel primo laboratorio a cura della nostra Biblioteca dei Ragazzi. Il laboratorio si chiama “Un leggero battito d’ali” e rientra nella nostra programmazione Aperto per ferie – seconda edizione, letture e laboratori al Museo di Storia Naturale, dal 20 giugno al 18 luglio. Le attività sono gratuite,  si accede su prenotazione.

Fra i tanti titoli di questa bibliografia dedicata, ci piace inoltre segnalare Le parole di Bianca sono farfalle, di Chiara Lorenzoni, un libro accessibile del progetto TuttInLibro nel quale le farfalle diventano metafora di parole invisibili, parole che si fanno corpo e che, per “arrivare”, hanno bisogno di gesti delicati come il volo di una farfalla.

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Pugliese. Quel che più ama: i figli, il blu mare, i colori primari e, a partire da quelli, tutti gli altri, la pagina scritta, la parola che cura, i bambini, danzare, e la sua Stromboli.

1 Commenti

  1. website
    9 Agosto 2024

    Very interesting topic, regards for posting.Expand blog

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