Lampi di memoria. Il racconto di Patrizia Borreca

Patrizia Borreca, che fa parte del Gruppo di Lettura della Biblioteca “La Magna Capitana” di Foggia, inaugura la rubrica Il tuo spazio, aperta ai contributi dei lettori.

Nel suo intervento, Patrizia ha deciso di condividere con noi una sua riflessione sulla memoria, visto che sarà questo il tema che affronteremo in uno dei prossimi incontri di promozione della lettura a distanza. A fine articolo ci segnala anche un suggerimento di lettura sull’argomento.

Mani di nonna e nipote
Foto di Michelle Statler da Pixabay

L’intervento

I ricordi, come i sogni, sono nella mente impalpabili, lontani eppure ci sostengono e ci guidano nel cammino della vita. Quante volte nella nostra mente, come piccole farfalle, i ricordi, volano e ci accompagnano in quella realtà che non c’è più.

Riascoltiamo voci, rivediamo sorrisi e la nostalgia ci accarezza il cuore.

Attimi di vita passata riaffiorano come pesciolini nel ruscello del tempo che scorre: rivedo mia nonna che nella penombra della sua camera da letto pettina, con fare mesto, i suoi lunghissimi capelli grigi. Non li aveva più tagliati dalla morte del marito, ferito a luglio e morto a settembre del 1943.

Dopo averli pettinati li intrecciava. La guardavo in silenzio, per paura di far svanire la poesia di quella immagine. Mi sembrava che in ogni intreccio di capelli ci fosse, per lei, un ricordo: dolce, doloroso o semplicemente un ricordo lontano.

Alla fine la lunga treccia formava una conchiglia sulla sua nuca, era bellissima!

Avevo solo 9 anni eppure l’emozione di quei pochi attimi vivono nel mio cuore con lei.

Correvo gridando “nonna, nonna” ed il suo sorriso mi appare ancora con tutta la dolcezza dei suoi occhi.

Oggi, che sono nonna anche io, il suono di questa semplice parolina, che i bimbi imparano velocemente, è accompagnato dalla nostalgia di un sorriso e dalla dolcezza di quegli occhi che non mi guardano più .

Questa, per me, è la memoria.

Il consiglio di lettura

Quando voglio andare indietro con i ricordi – conclude Patrizia – sfoglio Alla ricerca del tempo perduto, soprattutto il primo libro: La strada di Swann.

Patrizia Borreca

Se anche tu vuoi scrivere nella rubrica “Il tuo spazio”, aperta ai contributi dei lettori, leggi qui come fare.

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1 Commenti

  1. Ester
    14 Gennaio 2021

    Questo ricordo mi riporta alla mente episodi della mia infanzia. Anche la mia cara nonna usava acconciare in una crocchia i suoi lunghissimi e splendidi capelli ramati.

    Rispondi

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