Al centro delle cose

Per scoprire quello che non si vede

Viaggio al centro della terra, di Jules Verne, traduzione di Maria Bellonci, Giunti, 2011.

È un romanzo scientifico d’avventura del 1864, così coinvolgente e moderno da appassionare, ancora e sempre,  grandi e piccoli.

La storia incomincia con un ritrovamento misterioso.

Otto Lidenbrock, un noto professore di mineralogia di Amburgo, trova tra le pagine di un vecchio libro, una pergamena che contiene un messaggio incomprensibile.

Il professore riesce a decifrare questo messaggio grazie a suo nipote Axel. Nel messaggio ci sarebbero le indicazioni per raggiungere il centro della terra attraverso il cratere di un vulcano spento, in Islanda

Il vulcano Thrihnukagigur in Islanda, inattivo da 4 mila anni.
Scienziati, ricercatori e turisti possono visitare i suoi crateri.

Da qui la spinta a intraprendere il viaggio dei viaggi, la più audace, spericolata, affascinante avventura che mai potremmo immaginare: arrivare al centro della terra.

Sotto la superficie terrestre, al suo interno, ecco apparire paesaggi memorabili, straordinari, distese incontaminate di terra e di mare. Luoghi aperti e liberi, ma anche minacciosi, spaventosi…

Dopo tanto viaggiare, dopo fatiche e stupore indescrivibili, a un certo punto il professor Lidenbrock s’accorge che invece di scendere e sprofondare ancora, stanno risalendo.

La loro zattera, ora, non galleggia sull’acqua, ma su lava incandescente. Sono in un canale secondario di un vulcano e, grazie al magma che ribolle e affiora, stanno riemergendo.

È il 29 agosto e, dopo più di due mesi di viaggio, i protagonisti della nostra storia, abbandonano le profondità della terra e tornano in superficie.

Eccoli. Sono finiti sull’isola di Stromboli, ai piedi del vulcano.

Il viaggio simbolico

Il viaggio immaginario ed estremo che viene descritto in queste pagine, racconta forse il viaggio stesso della vita. Un viaggio pieno di incognite e sorprese che si svelano a noi all’improvviso, momenti belli ma anche bui. E ci invita ad andare a fondo, a non fermarci alle apparenze, a guardare oltre la superficie delle cose.

Se questo è il viaggio che ognuno di noi è tenuto a compiere nell’arco di una vita, è bello pensare che anche il più arduo e improbabile dei percorsi, conservi sorprese, soddisfazioni, gioia.

È bello pensare che ogni nostra fatica verrà ricompensata, che dopo ogni discesa c’è una risalita, e dopo il buio del sottosuolo c’è da capo il cielo. E che anche il cunicolo più freddo, ci riporti, poi in superfice, alla luce del sole.

È meraviglioso, poi, che la rinascita, il ritorno alla vita reale, il compimento del viaggio, il cerchio che si chiude, avvenga, in questa storia, proprio a Stromboli, un vulcano attivo (tra i pochi in tutto il mondo) eppure abitato. Un’isoletta del Mediterraneo così piccola da essere grande quanto un punto sulle carte nautiche, eppure tra le più affascinanti del nostro mare.

Isola di Stromboli

Auguriamo ai nostri giovani lettori, viaggi appassionanti come questo.

Soprattutto auguriamo loro di non perdere mai la curiosità e la voglia di cercare, scoprire e conoscere quello che c’è, e si vede e si tocca, e anche tutto quello che non si vede e si può solo immaginare.

Viaggio al centro della terra è uno dei titoli della nostra Biblioteca dei Ragazzi e fa parte di questa bibliografia dedicata all’estate.

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Pugliese. Quel che più ama: i figli, il blu mare, i colori primari e, a partire da quelli, tutti gli altri, la pagina scritta, la parola che cura, i bambini, danzare, e la sua Stromboli.

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