Echaurren e Majakovskij: l’arte nell’arte

Pablo Echaurren è un artista a tutto campo, versatile e innovativo e la sua produzione artistica si è sviluppata all’insegna della contaminazione tra generi. Pittura, illustrazione, fumetto, scrittura e video sono alcuni dei suoi campi d’azione. Sue opere sono attualmente nella collezione permanente di alcuni musei tra cui, La Galleria Nazionale, il Maxxi, il Macro, il Mic di Faenza, il Mart di Rovereto e il Museo del Novecento di Milano.

Per cui è davvero una fortuna che il volume Majakovskij sia stato ristampato da Gallucci nel 2012. Anche perché, pubblicato per la prima volta nel 1986 per le edizioni Serraglio, la prima tiratura ha raggiunto una cifra considerevole nel mercato dell’usato.

Echaurren e la moglie Claudia Salaris, storica dell’arte e studiosa di storia delle avanguardie e del futurismo, hanno dato vita nel 2010 alla Fondazione Echaurren Salaris che tra le altre cose custodisce la più completa collezione di libri, giornali e manifesti del Futurismo.

Dunque è stato quasi inevitabile per l’artista dedicare una storia illustrata ad una delle più grandi voci avanguardiste del Novecento, al poeta russo più noto e acclamato sia in Unione Sovietica che in tutto l’Occidente comunista.

In quest’opera la vita e la poesia di Vladimir Vladimirovic Majakovskij si tingono di colori forti e decisi, le strisce coloratissime si scompongono in precise geometrie, la parabola esistenziale del poeta (morto suicida all’età di 37 anni) si disegna attraverso i suoi versi. Il testo che accompagna i folgoranti disegni è senza dubbio frutto di attento studio e approfondimento da parte dell’autore. Fuori discussione è la sapienza con cui Echaurren cita frammenti di opere del poeta per raccontarci la sua biografia.

Majakovskij fu rivoluzionario non solo nei contenuti ma anche nella forma, tanto da accentuare e quasi estremizzare l’espressività delle parole attraverso l’utilizzo della grafica; i suoi testi hanno una dimensione concreta, fortemente pittorica nella loro resa sulle pagine. La forza delle parole ha una sua materializzazione artistica nel libro che diventa un oggetto d’arte.

Tutto questo c’è in Majakovskij e la possibilità di far coesistere in un fumetto livelli così alti di pittura, letteratura e poesia rende giustizia alla nona arte molto spesso sottostimata e vilipesa.

Francesca Capone

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