Il sogno delle stagioni, Arianna Papini, Donzelli, 2014.
Nessuno sapeva più dove andare, tutti avevano nostalgia senza capire di cosa, perché ormai sapevano che ogni posto se è per sempre perde la sua gioia.
Un libro di grande formato, con illustrazioni a piena pagina, che si sfoglia in orizzontale, come fosse un album o un diario nel quale raccogliere pensieri e immagini care.
Arianna Papini con la forza delle immagini e poche parole molto precise, ci accompagna in questo viaggio nel tempo che passa, nei colori che cambiano, nelle stagioni che scivolano una nell’altra, senza preavviso.
Succede morbidamente, senza scossoni.
È fatto così, il tempo, diventa qualcosa che non ci aspettiamo. Ogni volta ci sorprende e ci lascia, sempre, un po’ di nostalgia per la “stagione” già andata.
Questo libro ci ferma un momento e ci invita a notare, e a dar importanza, a quel che accade, proprio qui, proprio adesso. Ci inchioda al presente. Poi, quando impregnati di questa luce, di questi odori, dell’atmosfera e dei colori di questo tempo, e di nessun altro, ecco che la pagina cambia.
Quando ci sembra di poter affermare che è proprio questo il luogo ideale nel quale restare, il migliore che ci sia, ecco che la scena è mutata, e anche la stagione è diversa.
È così che va. Uniche, inconfondibili, irripetibili, le stagioni, ma comunque passano.
Eccoci in Primavera, finalmente. Così attesa, la più desiderata. La più inquieta, la più fertile, la stagione più creativa e mutevole. La più ricca di vita nuova dell’anno.
Eppure, anche “il Paese della primavera per sempre”, andrà via e lascerà spazio ad altro.
Questa è la bellezza del cambiamento, qualcosa finisce e già c’è altro che arriva. Questa è la forza del tempo. Così è la vita, mai ferma, mai un giorno uguale ad un altro.
Era il Paese della primavera per sempre, dove non sei né carne né pesce, sei grande e piccino, dolce e salato, buono e cattivo, e ci sono le ciliegie e gli asparagi e si beve senza avere troppa sete e si mangia senza avere troppa fame, ma si ha sempre troppo sonno e si dorme ancora sotto, ma sotto la copertina leggera senza piumone, e di giorno si sta mezzi nudi e la sera col golfino di cotone, e c’è il sole ma non l’insolazione.
Sulle prime pareva il paese più bello del mondo, ma poi tutti capirono che le cose belle sono belle solo in confronto a quelle brutte, e se di cose brutte non ce ne sono mai non si riconoscono più le cose belle, e presto si stancheranno di tutta quella grazia.
Il sogno delle stagioni è uno dei nostri tanti PL – Primi Libri, con illustrazioni di pregio e poco testo, pensati per i più piccoli o per i bambini che hanno imparato a leggere da poco, ma molto apprezzati – per il loro contenuto poetico – anche dagli adulti.
Il libro è nella nostra Biblioteca dei Ragazzi, ed è tra i titoli da noi scelti per raccontare la Primavera.