Guida all’Ascolto della Musica Classica
Un profondo intellettualismo e un’intensa religiosità percorrono l’opera di Johann Sebastian Bach, il genio dell’unificazione in cui confluiscono l’antico e il moderno.
Johann Sebastian Bach nasce il 31 marzo 1685 a Eisenach, Germania. È l’ultimo di otto figli per il signor Ambrosius Bach, violinista nella cittadina tedesca.
Johann Sebastian Bach come molti dei suoi antenati e come i fratelli, sotto la guida del padre, diventerà un musicista. I Bach, infatti, da almeno 150 anni si guadagnano da vivere suonando presso i municipi, nelle corti o nelle chiese. Anche il piccolo Bach inizia presto gli studi musicali in famiglia. Ma a dieci anni, per la morte improvvisa in pochi mesi di entrambi i genitori, la sua vita ha una svolta inaspettata:
deve lasciare la casa paterna e viene accolto in quella del fratello maggiore Johann Christoph, organista presso la chiesa del paese. È con lui che si perfeziona negli studi del violino e del clavicembalo.
Gran parte della sua attività di compositore fu a servizio della chiesa Luterana, in cui era necessario coinvolgere i partecipanti ai riti liturgici con il canto il lingua tedesca, abolendo il latino, costruendo musicalmente su semplici melodie corali luterane che i fedeli conoscevano a memoria, rivestendo con strutture barocche, con organo archi e fiati, o anche uno strumento solo, il canto declamato durante il sacro rito, come accade per le chiese in stile romanico o antiche con costruzioni barocche sopra la chiesa stessa; come la chiesa del Succorpo di Foggia con cattedrale sopra in stile del 700.
Oltre ad accompagnare con armonie fondamentali i canti sacri popolari conosciuti dalla gente, Bach scriveva vere e proprie cantate sacre, circa una a settimana, che accompagnavano la liturgia domenicale. Consistevano generalmente in un testo formato da passi della Bibbia, da inni in lingua tedesca e da un’intonazione del testo che includeva sezioni corali trattate in stile contrappuntistico o in stile chiesastico, (melodia semplice accompagnata con accordi di organo o basso), e sezioni in cui il canto di solisti alternava tra il recitativo (recitar cantando testi Bibbia, Vangelo), e l’arioso (testi luterani, preghiere).
La composizione di cantate rientrava nei compiti dei musicisti responsabili della musica in chiesa (kapellmeister), e la produzione del compositore tedesco iniziò nel 1704 e si protrasse fino al 1745. Bach avrebbe composto circa 300 cantate che sarebbero in buona parte andate perdute, ne restano circa 200 accertate e alcune trascritte da allievi e musicisti che collaboravano con lui.
In Bach vi era una grande fede, e tutte le sue opere le firmava con la dicitura SOLI DEO GLORIA, come possiamo vedere in questa partitura manoscritta.
Tra le cantate più importanti spicca la n. BWV 106 dal Titolo Gottes Zeit in cui sono messi a confronto l’etica religiosa del vecchio testamento e la sua rigenerazione dopo l’avvento di Cristo. Memorabile l’intreccio fra il richiamo alla morte citato nell’Ecclesiaste, e l’invocazione a Gesù “VIENI SIGNORE GESU’ VIENI“, e la conclusione con il corale “HO AFFIDATO LA MIA CAUSA A DIO”.
Testo finale della corale:
Sia resa gloria, lode, onore e magnificenza
A Te, Dio Padre, al Figlio
Ed allo Spirito Santo!
La potenza divina
Ci renda vittoriosi
Per mezzo di Gesù Cristo, Amen.
Cantata BWV 106 testo a fronte
Ascolta la Cantata BWV 106
A cura di Marco Maria Lacasella