Spiritualità nella musica di J. S. Bach

Oratorio di Natale BWV248

Guida all’Ascolto della Musica Classica

Un profondo intellettualismo e un’intensa religiosità percorrono l’opera di Johann Sebastian Bach, il genio dell’unificazione in cui confluiscono l’antico e il moderno.

Johann Sebastian Bach nasce il 31 marzo 1685 a Eisenach, Germania. È l’ultimo di otto figli per il signor Ambrosius Bach, violinista nella cittadina tedesca.

Johann Sebastian Bach come molti dei suoi antenati e come i fratelli, sotto la guida del padre, diventerà un musicista. I Bach, infatti, da almeno 150 anni si guadagnano da vivere suonando presso i municipi, nelle corti o nelle chiese. Anche il piccolo Bach inizia presto gli studi musicali in famiglia. Ma a dieci anni, per la morte improvvisa in pochi mesi di entrambi i genitori, la sua vita ha una svolta inaspettata:

deve lasciare la casa paterna e viene accolto in quella del fratello maggiore Johann Christoph, organista presso la chiesa del paese. È con lui che si perfeziona negli studi del violino e del clavicembalo.

Gran parte della sua attività di compositore fu a servizio della chiesa Luterana, in cui era necessario coinvolgere i partecipanti ai riti liturgici con il canto il lingua tedesca, abolendo il latino, costruendo musicalmente su semplici melodie corali luterane che i fedeli conoscevano a memoria, rivestendo con strutture barocche, con organo archi e fiati, o anche uno strumento solo, il canto declamato durante il sacro rito, come accade per le chiese in stile romanico o antiche con costruzioni barocche sopra la chiesa stessa; come la chiesa del Succorpo di Foggia con cattedrale sopra in stile del 700.

Oltre ad accompagnare con armonie fondamentali i canti sacri popolari conosciuti dalla gente, Bach scriveva vere e proprie cantate sacre, circa una a settimana, che accompagnavano la liturgia domenicale. Consistevano generalmente in un testo formato da passi della Bibbia, da inni in lingua tedesca e da un’intonazione del testo che includeva sezioni corali trattate in stile contrappuntistico o in stile chiesastico, (melodia semplice accompagnata con accordi di organo o basso), e sezioni in cui il canto di solisti alternava tra il recitativo (recitar cantando testi Bibbia, Vangelo), e l’arioso (testi luterani, preghiere).

La composizione di cantate rientrava nei compiti dei musicisti responsabili della musica in chiesa (kapellmeister), e la produzione del compositore tedesco iniziò nel 1704 e si protrasse fino al 1745. Bach avrebbe composto circa 300 cantate che sarebbero in buona parte andate perdute, ne restano circa 200 accertate e alcune trascritte da allievi e musicisti che collaboravano con lui.

In Bach vi era una grande fede, e tutte le sue opere le firmava con la dicitura SOLI DEO GLORIA, come possiamo vedere in questa partitura manoscritta.

Una fede profonda che ispira tutta l’arte del musicista, a servizio di Dio e dell’umanità.

Tra le cantate più importanti spicca la n. BWV 106 dal Titolo Gottes Zeit in cui sono messi a confronto l’etica religiosa del vecchio testamento e la sua rigenerazione dopo l’avvento di Cristo. Memorabile l’intreccio fra il richiamo alla morte citato nell’Ecclesiaste, e l’invocazione a Gesù “VIENI SIGNORE GESU’ VIENI“, e la conclusione con il corale “HO AFFIDATO LA MIA CAUSA A DIO”.

Testo finale della corale:

Sia resa gloria, lode, onore e magnificenza
A Te, Dio Padre, al Figlio
Ed allo Spirito Santo!
La potenza divina
Ci renda vittoriosi
Per mezzo di Gesù Cristo, Amen.

Cantata BWV 106 testo a fronte

Ascolta la Cantata BWV 106

A cura di Marco Maria Lacasella

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Angela. Delia's mom, Social Media Manager, Librarian. "Domani è un altro giorno", anche in Biblioteca.

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