Il valore, la forza, il coraggio delle donne
L’8 marzo di ogni anno si celebra la Giornata internazionale dei diritti delle donne, comunemente detta Festa della donna, anche se alla base di questa ricorrenza non dovrebbe esservi la festa, ma piuttosto il desiderio di riflettere a tanti livelli, e far il punto su quanta strada ancora c’è da fare in quanto a discriminazioni, uguaglianza di genere e violenze contro le donne, sempre più frequenti, feroci, e sotto gli occhi di tutti.
Il valore delle donne, così chiaro e visibile in ogni momento, non andrebbe celebrato una sola volta all’anno, come un anniversario.
Da dove incominciare, dunque?
Cosa raccontare alle nostre bambine e ai nostri bambini, ai nostri figli, alunni, piccoli amici, piccoli lettori? Come trasmettere loro il senso vero e giusto di un mondo che non fa – non dovrebbe fare – differenze tra maschi e femmine? Che non pretende da un bambino che smetta di piangere subito perché è “un ometto”? E da una bambina che abbia modi gentili e che si sieda composta e non si scortichi le ginocchia sull’asfalto giocando a pallone, perché è “una signorina”?
Come fare a tener alta la soglia d’attenzione, in ogni momento, in qualsiasi luogo, in ogni contesto? Come vigilare sui nostri tic, vezzi, preferenze, tutine rosa per le neonate, palloni e pistole per i maschietti? Sul nostro stesso linguaggio, su aggettivi e sostantivi decisamente al maschile e solo raramente al femminile? Come cambiare i nostri modi di fare e di dire, così profondamente inculcati in noi, da decenni, parte dei nostri nervi, della nostra fibra, dei nostri geni, tanto da non farci (spesso) più neanche caso?
Come smantellare, dal di dentro, una volta per tutte, frasi innocue e buone, come le tante che quotidianamente adoperiamo?
Lascia fare a tuo fratello, che tu non ce la fai.
Non metterti la minigonna, se esci da sola!
Non piangere!!!, non sei mica una femminuccia!
È un lavoro su noi stessi che ci riguarda tutti. È una sfida grande quanto il mondo, quanto la forza e la bellezza e il valore di cui le donne, le ragazze, le bambine, sono portatrici sin dalla nascita, anche se non lo sanno, anche se non se ne accorgono. Anche se non ce ne accorgiamo mai.
In questo 8 marzo in cui non c’è niente da festeggiare e tanto invece ci sarebbe da fare, la nostra Biblioteca dei Ragazzi, propone tre volumi di Editoriale Scienza.
I libri
Ragazze in capo al mondo. Storie di esploratrici e di viaggi, di Laura Ogna, illustrazioni di Giulia Sagramola.
Ragazze con i numeri. Storie, passioni e sogni di 15 scienziate, di Vichi De Marchi e Roberta Fulci, illustrazioni di Giulia Sagramola.
Ragazze per l’ambiente. Storie di scienziate e di ecologia, di Vichi De Marchi e Roberta Fulci ; illustrazioni di Giulia Sagramola.
Sono storie di donne che hanno fatto la storia, esploratrici, viaggiatrici, scienziate, ricercatrici, studiose, militanti ambientaliste.
Siamo pieni di professioniste, donne della cultura, matematiche, ecologiste, artiste, letterate, donne ricche di competenze straordinarie. Solo che di queste storie se ne parla ancora poco, talvolta niente.
Allora, incominciamo da qui.
Incominciamo dalla conoscenza. Incominciamo dal parlare di loro, dal racconto, dalla lettura individuale o condivisa (in una classe, per esempio) di storie di donne come queste, storie di ragazze non comuni, ma reali. Storie delle nostre donne del futuro.
Incominciamo dal restituire senso a parole semplici eppure spesso maltrattate: amore, rispetto, orgoglio, valore.
Incominciamo dall’amor proprio, dal guardare dentro e fuori da noi, dal tentativo di sentirci bene con noi stesse, dal considerarci tanto, mai più pochissimo. E incominciamo a farlo subito, sin da bambine, sin da bambini, sin da quando nasciamo.
I volumi Ragazze in capo al mondo, Ragazze con i numeri, Ragazze per l’ambiente, fanno parte del patrimonio della nostra Biblioteca dei Ragazzi, e sono disponibili al prestito presso il Museo di Storia Naturale di Foggia.
Abbiamo selezionato, per l’occasione, anche altri titoli dedicati alle ragazze, alle nostre giovani donne e alle bambine di oggi che presto lo diventeranno.