Secondo volume della collana “Ariel” della casa editrice Tunué, Per sempre è stato tra i finalisti del premio Tribùk dei librai 2020 per la categoria “Altro”, dedicata alle opere di saggistica, illustrati, graphic novel e narrativa per ragazzi.
Una riflessione sulla natura del vero amore che dura per sempre non perché è eterno, ma perché ha il merito di lasciare tracce indelebili durante tutta la vita.
E’ l’amore infatti che lega tutte le storie del volume: Viola e Ireneo, la relazione malata di Valeria con il soffocante e violento Gabriele, l’amore tra Paola e Lili e anche il rapporto tra i genitori di Viola e come spesso succede, sono le donne a dover intraprendere i percorsi più impervi.
Viola ha 17 anni ed è in vacanza al mare in un paese del sud Italia con la famiglia e le amiche: un’adolescente alle prese con i rapporti d’amicizia con le sue coetanee, con le continue incomprensioni con la madre, e con le prime infatuazioni, per cui si chiede continuamente cosa sia l’amore e come riconoscerlo.
Non è certamente la prima volta che si racconta, nei fumetti, l’adolescenza e l’amore e il rischio è sempre quello di essere banali e un po’ scontati; ma raccontare ai lettori la possibilità di costruire relazioni tra i due sessi, come pure tra genitori e figli, adulti e ragazzi, fondate sul riconoscimento e il rispetto delle individualità, mette in evidenza e in luce il profondo senso di responsabilità verso noi stessi e verso le persone che entrano a far parte della nostra vita.
Assia Petricelli e Sergio Riccardi ci raccontano l’interiorità di Viola: leggiamo stralci del suo diario, abbiamo accesso ai suoi pensieri, viviamo con lei momenti di dubbio, imbarazzo, ricerca, esplorazione. Se da un lato è circondata da un ambiente sociale che procede per stereotipi e luoghi comuni, dall’altro, durante la vacanza, ha la possibilità di entrare in contatto con persone e pensieri differenti.
E non è un caso che tutto succeda durante la “controra”, cioè quel momento di sospensione e silenzio caratteristico delle giornate estive.
Si dipanano così argomenti importanti che emozionano e inducono alla riflessione, ma che vengono raccontati con un ritmo delicato e leggero.
La caratteristica migliore di questo volume sta proprio nella veridicità dei personaggi, immersi in una ambientazione assolutamente credibile e ricca di riferimenti agli anni Novanta che hanno però un valore di universalità se rapportati all’adolescenza: la musica, il diario, la voglia di trasgredire, di comprendere i meccanismi che sottendono le relazioni e i rapporti, di porsi domande.
Le loro storie vivono di atmosfere: i colori, i suoni e le ambientazioni risultano così tanto vive da diventare protagoniste al pari dei personaggi.
Lo stile del disegno è piuttosto essenziale, senza rinunciare alla caratterizzazione espressiva dei volti e delle anatomie e alla resa dei particolari della natura e della tipica luce estiva.
Una lettura assolutamente piacevole, che induce e stimola alcune riflessioni e che ricorda agli adulti che per capire e accettare gli adolescenti è d’obbligo ricordarsi di esserlo stati.
Francesca Capone